ANONIME CANAGLIE
Paolino Flore
Zooo print&press, 48 pagine, 10 euro
Anonime Canaglie è la prima pubblicazione di Paolino Flore, disegnatore, fotografo e cofondatore della stamperia e galleria d’arte Squadro di Bologna. La zine raccoglie in quarantotto pagine una selezione di foto e disegni che vanno dalla metà degli anni Ottanta al 2018. Oliena, Smirne, Berlino, banditi sardi e carcerati dell’est dialogano come se non ci fosse differenza di mezzo in un tempo che pare sospeso. La visione non lascia spazio all’immaginario, restituisce secca la testimonianza di uno sguardo, ti arriva alle orecchie, senti il rumore della strada e il clamore della folla, l’eco degli spari e perfino il silenzio. Alle strade affollate delle fotografie fa da contrappeso la solitudine dei ritratti.
Volti senza corpo, severi, taglienti e fieri. E corpi senza volto, che dello sfregio ne hanno fatto linguaggio, reclame del proprio vissuto. Quella moltitudine di cani sciolti (da qui la parola canaglia), fatta di banditi, fuorilegge, latitanti, audaci e spregiudicati racconta la storia di una collettività ricca, violenta e appassionata che si è letteralmente armata per resistere alla subordinazione e alla marginalizzazione a cui è stata costretta. Una visione della storia che parte dal basso, e forse mai s’eleva, dove la distinzione morale tra bene e male resta sospesa per lasciar campo al nudo essere. Accompagnano il libro le parole scritte da Stefano Ricci su un foglio sciolto, parole di un amico a un amico, che più che accompagnare le immagini raccontano del loro autore.
Dietro gli spari rimane a lungo l’eco della sua domanda: da dove veniamo, e cosa ci resta? (ottoeffe)
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