Segnaliamo ai nostri lettori che, a partire da oggi, gli articoli di questa rubrica saranno pubblicati anche sul sito Le sabbie di Marte un nuovo spazio editoriale dedicato non solo al fumetto, ma in generale alle arti visive, su cui sarà possibile trovare, oltre alle recensioni, altri tipi di approfondimenti, opinioni, ritratti, conversazioni.
IL RIDUTTORE DI VELOCITÀ
Christophe Blain
Oblomov, 88 pagine, 20 euro
Ci pensò e disse ai ragazzi: purtroppo il cane ha la rabbia e a bordo non possiamo tenere animali con la rabbia… Bisognava fargli un’iniezione… Fu lui stesso a fargliela… I ragazzi ci restarono male ma accettarono la morte del cagnolino. Lo misero in una scatola e tutto tornò alla normalità…”.
Quando stai in mezzo al mare a bordo di un’enorme corazzata in avaria e ti gira intorno un sottomarino nemico da giorni… beh, c’è di che farsela sotto dalla paura. Anche se sono solo voci… difficile controllare le voci su una nave che ha lasciato la terraferma da mesi. C’è chi dice che sta per scoppiare una guerra, che qualcuno ha sabotato la nave, una spia forse… Chissà, in ogni caso sono giorni che si cercano i due segnalatori Georges e Louis e quel pazzo di Nordiz, scomparsi nelle budella della nave… Saranno loro i sabotatori? Cosa sarà successo che ha mandato in avaria la nave, la quale, diciamo la verità, era già in pessime condizioni prima di lasciare il porto di Brest?
Per scoprirlo dovrete leggere Il riduttore di velocità di Christophe Blain, ripubblicato di recente dalla casa editrice Oblomov (prima edizione italiana del 2005, Kappa Edizioni). Il racconto però è del 1999. Blain, per chi non lo conoscesse, è uno dei grandi nomi del fumetto contemporaneo francese. Tranne che per le prime e le ultime pagine, questo libro si svolge tutto su di un’enorme corazzata di nome La Bellicosa, una potente nave da guerra ormai sul viale del tramonto. Il protagonista è Georges, un marinaio di leva che ama il mare ma che non ha mai navigato. Viene arruolato come segnalatore proprio su quella vecchia bagnarola in partenza dal porto di Brest. Lì conosce subito Samuel detto Nordiz e Louis, uno scrittore, anche lui segnalatore. L’atmosfera a bordo è frenetica, un via vai di persone che aggiustano, controllano e si preparano alla partenza.
Quando la nave lascia il porto, il mare è da subito grosso e si balla parecchio. Pare che La Bellicosa sia sulle tracce di un sottomarino nemico ma non se ne sa granché, neanche di che paese sia questo benedetto sottomarino. In ogni caso, sia Georges che Louis hanno altro di cui preoccuparsi. Entrambi sono fuori combattimento per un terribile mal di mare che li piega in due dal dolore. E, dato che il malessere non passa, Nordiz consiglia di scendere giù dove ci sono le macchine. A quanto pare più scendi e meno si balla. Si dice che i meccanici che lavorano nelle profondità non si sentano mai male. Decidono quindi di addentrarsi nelle “viscere” della nave, sempre più in fondo, sempre più giù, in un mondo caldo, sporco e claustrofobico popolato da tecnici e addetti alla manutenzione dei motori che vivono in una dimensione a sé, tagliati fuori dalla luce e dalle regole che vigono in “superficie”. Scenderanno fino a raggiungere il “cuore” della nave, il mastodontico meccanismo alto come un palazzo chiamato il riduttore di velocità.
Il tratto di Blain è veloce, nervoso, a tratti caricaturale, esagerato. Nella postfazione racconta della sua esperienza personale nella Marina militare a bordo di una fregata antisommergibile per ben nove mesi. Le storie, i personaggi e i dettagli sono ispirati a cose che l’autore ha vissuto con l’aggiunta di un pizzico di fantasia che trasforma il corpo della Bellicosa in un luogo in cui si può camminare per giorni e giorni. Il riduttore di velocità è un libro di viaggio e di avventura che diverte, emoziona e dà anche un po’ di mal di mare (di cui tra l’altro l’autore soffre davvero). Tutti in sala macchine! (miguel angel valdivia)
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