PARQUE CHAS
Ricardo Barreiro, Eduardo Risso
001 Edizioni, 176 pagine, 15 euro
LA CITTÀ
Ricardo Barreiro, Juan Giménez
001 Edizioni, 194 pagine, 28 euro
La città di Buenos Aires – enorme, tentacolare, misteriosa – è al centro di due miniserie a fumetti dal titolo La città e Parque Chas, raccolte in due bei volumi editi da 001 Edizioni. Il primo è stato pubblicato l’anno scorso finalmente in edizione integrale, il secondo è datato 2007. Entrambe le serie sono scritte da Ricardo Barreiro, e disegnate da Juan Giménez e da Eduardo Risso. Storie di avventura, fantascienza, ma radicate nella realtà come soltanto la grande letteratura (e il fumetto argentino) sa fare.
La città, pubblicato a puntate in Argentina a partire dal 1982 e in Italia su Lanciostory nello stesso anno, racconta la storia di Jean, un uomo come tanti che, dopo una serata in discoteca e una discussione con la fidanzata, si ritrova a vagare per le strade buie della sua città. Improvvisamente tutto quello che gli è familiare scompare e si ritrova in una città a lui sconosciuta e sopratutto da dove è impossibile uscire. Jean si rende conto di essere finito in un mondo di naufraghi, desolato e desolante, dove la poca umanità rimasta lotta per sopravvivere e per trovare una via d’uscita. Tante le avventure assurde che il protagonista, in compagnia di un’altra naufraga ex prostituta di nome Karen, dovrà affrontare. La città del racconto è un luogo dove tutto può accadere, dove può piovere per giorni, dove il sole non sorge o non tramonta mai, dove si può prendere un treno senza mai fermarsi e dove è possibile incontrare personaggi mitici di letteratura, cinema e fumetti. Un racconto claustrofobico, serrato, angosciante, dove Barreiro dà sfogo a tutta la sua fantasia e amore per l’arte, accompagnato dal tratto super dettagliato e ricco di particolari del maestro Giménez. Le città sono diventate un luogo opprimente, dove tutti viviamo omologati per produrre, da cui però è difficile staccarsi. Ci sarà una via di fuga? La domanda non ha ancora una risposta, ma l’importante è non arrendersi dal cercarla.
Simile nell’impostazione (racconti autonomi che fanno parte di una storia comune) è la serie Parque Chas, pubblicata a puntate sulla storica rivista argentina Fierro, a partire dal 1987.
Barreiro ambienta la vicenda nell’omonimo quartiere di Buenos Aires famoso per la sue strade circolari che danno vita a un vero e proprio labirinto. In Parque Chas è facilissimo perdersi, ha un’aurea misteriosa ed è per questo che i portegni se ne tengono alla larga. Non ne è spaventato il protagonista Ricardo, uno sceneggiatore di fumetti che affitta un appartamento all’interno del quartiere. Da quel momento gli avvenimenti strani e misteriosi si susseguono e Ricardo comincerà una ricerca sul campo, parlerà con gli abitanti del quartiere per ascoltare tutte le storie più bizzarre di Parque Chas. Si racconta di inquietanti bambini alieni, di auto assassine, esseri strani cresciuti nelle fogne. Come ne La città, tanti sono gli omaggi al cinema e alla letteratura che vanno da Lovecraft a Borges. Sono racconti neri, stranianti, disegnati da un giovane Eduardo Risso ancora lontano dal successo e dai bianchi e neri che l’hanno reso celebre, che qui utilizza una morbida tinta grigia per dare un senso più onirico alla storia.
Barreiro, erede del grande maestro argentino Héctor G. Oersterheld, racconta con bravura storie fantastiche che non hanno paura di affrontare e criticare il presente, modi di raccontare per alcuni forse un po’ datati ma sicuramente più efficaci dell’accomodante realismo che ci circonda. (diego miedo)
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