DARE AL CUORE IN PASTO TUTTO
OROSCOPO DI FOUCAULT 2022
ARIETE
Sapeste come è difficile di questi tempi scrivere un oroscopo. Le ipotesi sono due. O si promette felicità, successo e gloria (e poco importa che la realtà ti smentisca con una crisi epocale), oppure occorre essere così franchi da essere quasi brutali. Noi preferiamo la seconda ipotesi, lo sapete, però chi in questi tempi non vorrebbe ascoltare una parola di bellezza? Come tenere insieme le due cose, allora? Lo diciamo solo a voi che siete disposti alla franchezza anche a costo di far sanguinare i cuori, con le parole di Daniele Mencarelli: “La bellezza è una promessa, ecco cos’è. Promessa di verità. E un giorno, lo giuro, ci arriverò. Capirò tutto”. In tempi come questi, non possiamo promettere a nessuno quanto non dipende da noi, meno che mai rifugiarci nelle mezze parole consolatorie. Possiamo però rimanere leali alla nostra promessa e alla nostra bellezza. Questo è quanto abbiamo, questo quello che portiamo nel cuore.
TORO
Giorni, settimane, mesi complicati che alla fine compongono un anno che è stato una continua oscillazione tra paure e ottimismi, con voi in mezzo a cercare equilibrio. Per uno dei segni più sociali e socievoli del mondo astrologico non esistono problemi o questioni che si possano risolvere in modo individuale, e ciò rende, a volte, tutto più difficile. Perché non vi può mai dare soddisfazione ciò che non è comune, condiviso, innaffiato da relazioni, amicizia, incontri, parole e spazi di libertà. Invece, la vita offre solo emozioni da consumare a pagamento, obblighi di frontiera e la continua richiesta a essere soli se si vuole essere vincenti. Di fronte a questo, l’alternativa è trovare compagni e complici sul cammino disposti a cercare la bellezza in ogni angolo nascosto del giorno e a riparare con cura anche le ferite più lievi. Voraci di relazioni, cammini e incontri, vite curiose a distanza da ambizioni mediocri, che sia questo l’anno di vita che verrà. Come ha scritto Mencarelli: “Il vero trionfo abita altrove, e poco importa perdere o vincere. Dare al cuore in pasto tutto. Forse, solo questo conta”. Già, questo solo conta.
GEMELLI
“Mia cara mamma, come sei esigente! Scrivere ogni tre giorni! Difficile non è scrivere, ma tener conto del tempo. Bè, cercheremo. Ho fatto uno strano sogno, stamattina. Ho sognato che tu mi dicevi: ti amo troppo, non posso più amare nessun altro, ed era terribilmente penoso”. Così Simone Weil (si, proprio lei, la filosofa), rispondeva a una lettera della madre che la rimproverava preoccupata del suo silenzio. Lo riportiamo qui a voi non solo per segnalare che nessuno sfugge ai rimproveri di una madre, ma perché mette in evidenza due aspetti abbastanza delicati per voi nei prossimi mesi. Il primo, avere a che fare con chi pretende qualcosa da voi. Non l’avranno mai vinta, però pure alla fine pure rompono le scatole. Secondo, tener conto del tempo. Per quanto ne abbiate in abbondanza, eterna gioventù, non sempre chi vi sta nei dintorni ha la vostra leggerezza di passo e di attesa. Ogni tanto, tenete conto anche delle vite degli altri. Terzo, l’amore non ha esclusive e non ammette possesso, procede per moltiplicazione e non per sottrazione, ma se non capiscono non perdete tempo a spiegarlo. Avete troppo da camminare nel mondo, con in tasca cuore e parole.
CANCRO
“Questo mondo preme su di me con tutto il peso dell’avversione, del desiderio, della credenza, senza lasciarmi, come ho già detto, altro potere che il rifiuto”, ha scritto Simone Weil, e queste parole ci servono da spunto per dirvi giusto tre cose. La prima è che sappiamo che in questo periodo il mondo “preme” più che mai su di voi e che l’unico gesto che sembra sia rimasto possibile è quello del “rifiutare”, del respingere indietro tutto quello che ogni giorno e senza permesso invade la vostra vita e i vostri spazi. Attenzione però, perché quando si è sotto pressione si finisce per non distinguere più in mezzo all’inferno cosa non lo è, come direbbe l’amato Calvino. La seconda che non c’è cuore felice se non conosce sé stesso, se non svela in parole i suoi desideri. La terza, che poi è legata alla prima, è che, seppure nella fretta dei gesti e di questo tempo, occorre allenarsi a riconoscere le persone non solo per quello che sono ma per quello che potrebbero divenire. Rifiutare, conoscersi, riconoscere, eccole qui le parole chiave, quali le porte che aprono sta a voi deciderlo.
LEONE
Nell’aria di bonaccia, nel tempo che scorre pigro, nelle file agli uffici postali, nei film che a metà già si sa il finale, nelle mezze stagioni prive di sole, negli amori di seconda mano, negli amori troppo segreti da divenire afasia, nell’assenza di gesti eleganti, nella razionalità che non concede nulla alla passione, nelle cose che si ripetono sempre uguali, nella diplomazia del vivere quieto, nelle passioni tristi dei commercialisti, nelle pieghe di un ufficio privo di finestre, nell’assenza di sfide epocali, nella relazioni di coppia che diventano routine, nel traffico di un giorno in tangenziale, nelle pieghe di una domanda burocratica a un ufficio amministrativo, nella luce al neon che si riflette sui vetri lucidi, nei concerti dove non si canta o balla, nei discorsi di politici mediocri, in tutto questo e in molto altro ancora muore un leone, soffoca una leonessa. I muri prima riparano, poi diventano prigioni ha scritto la Yourcenar. Allenate il cuore alle evasioni e i pensieri alla fuga.
VERGINE
Scrive Elisa Ruotolo in uno dei libri più interessanti di questi ultimi tempi: “Ho sempre faticato a desiderare, e quando l’ho fatto ho dato al mio bisogno un perimetro entro cui restare. L’ho capito quando ho incontrato lui che se vuoi veramente una cosa non dovrebbe importarti del dolore che c’è nel mezzo pur di arrivarci. A me invece importava: avevo come un difetto del desiderio che non sapeva spingersi abbastanza lontano da perdersi”. Le domande a cui dovete rispondere, in questi mesi difficili (che non ammettono quasi mai risposta o che non vi danno nemmeno il tempo di fare domande), sono queste dunque: cosa desiderare e cosa siamo disposti a mettere in gioco per ciò che desideriamo? Lo sappiamo, sono quesiti di una vita intera, non certo roba da oroscopo. Eppure, la domanda a cuore aperto bisogna pure porla, seppure poi si preferisca celare la risposta. Scegliere e desiderare, senza timore delle conseguenze. Proviamo a partire da qui?
BILANCIA
“E non c’è niente che duri più a lungo di ciò che abbiamo mancato”, così ha scritto Elisa Ruotolo. Come tutti in questo ultimo anno, avete fatto i conti con le cose mancate, con le restrizioni, volontarie o meno, che ci hanno costretto alla distanza, alla rinuncia, all’assenza. Tutto questo si somma e a volte si moltiplica, perché in ciascuno di noi abitano rimpianti per ciò che abbiamo mancato, più che mai in chi ha l’anima sensibile. Ora, questo non è luogo di analisi e proclami, però di piccole speranze e lotte silenziose. Ha scritto bell hooks che, da poco ci ha lasciati, che “lo spazio occupato da ciò che manca è anche lo spazio del possibile”. Quest’anno deve essere all’insegna di tutti i cambiamenti possibili, centimetro per centimetro per riempire ogni spazio del cuore senza che vada perso nulla. La sfida non è recuperare ciò che abbiamo mancato con lo sguardo rivolto al passato, ma prendere da questo presente, che qui e ora si snoda di fronte a noi, il meglio che offre. Con i pochi mezzi che abbiamo, con i denti se necessario. Nessun passo indietro, nessuna rinuncia, nessun rimpianto.
SCORPIONE
“Sursum corda” (in alto i cuori), ripeteva una mia amica, in tempi di università, al momento dei commiati che segnavano una lunga distanza. L’avevamo rubata al commiato del rito religioso, un furto che, eravamo certi, il buon Dio ci avrebbe perdonato – sebbene fossimo atei. Da allora ho a lungo cercato per vedere se l’etimologia latina della parola cuore (cor, cordis) fosse in comune con quella di “corda”. In fondo cosa vuol dire ri-cordare se non ricondurre qualcosa al cuore, e invece s-cordare, dal cuore cancellare? E in fondo accordare uno strumento non può voler dire fargli trovare le note che parlano al cuore? Sono andato molto avanti con le mie fantasie etimologiche, fino a quando i miei amici studiosi della materia mi hanno detto, non senza severità, che appunto, erano fantasie prive di fondamento. E allora, direte voi? Allora non mi resta che metterle qui, in questo spazio che della fantasia ha molto rispetto, per dirvi che nell’anno che viene abbiamo bisogno di nuove parole o di ritrovare quelle che ancora dobbiamo dire e che magari ci portiamo dentro come un linguaggio perduto. Parole che come corda ci leghino a ciò che amiamo senza bisogno di stringere nodi, come legame di libertà. In alto i cuori allora e poi più in alto ancora.
SAGITTARIO
Sfide e obiettivi improbabili, velocità nei cambiamenti e mai un occhio al passato. Direi che, astrologicamente parlando, nemmeno ci pensate che sta iniziando un nuovo anno che siete già immersi nelle vostre mille cose da fare, pronti a fare sponda al dolore gli altri con razionalità e disegnare percorsi su mappe che conducono a tesori senza oro e diamanti che ricchezza è la voglia di ricerca non quella di possesso. Per evitare imbarazzanti smentite, tempi difficili per gli ottimismi di facciata e le promesse delle stelle, non diremo una parola sugli esiti di questa continua sfida con la vita quotidiana che vi richiama a cose concrete e adulte, ci limitiamo al ripasso di tre fondamentali. Primo, “non regalate l’intelligenza e la compagnia” (cit.). Secondo, non sprecate il tempo in attese – che non è il caso di aspettare mai più (cit.). Terzo, infine, “desiderate” perché, come diceva il buon Spinoza, il diritto di ogni persona “è determinato non dalla sua ragione ma dal desiderio”. Desiderare apre la strada al desiderio, non c’è altra legge che valga.
CAPRICORNO
Lo scorso anno vi ricordavamo con le parole di Camus che l’ostinazione a vivere è la vecchissima speranza che trova posto nel cuore di tutti. Che sia stato un anno in cui è stato necessario essere vivi in modo “ostinato” mi sembra sia fuori discussione, c’è da chiedersi quanta ostinazione sia necessaria per questo nuovo. Mi viene da ricordare che ostinazione deriva da latino obstinare ovvero “volere a tutti i costi”. Essere ostinati, dunque, non significa esseri testardi piuttosto saper desiderare ed essere disposti a pagare il prezzo dei propri desideri. Più si è disposti a pagare in prima persona, più ciò che vogliamo deve essere importante, deve meritare il nostro sforzo e sacrificio. Così, vale anche l’inverso, per esempio non ci deve essere spazio per chi dice di desideravi solo se ciò non comporta scomodità. Saranno ancora giorni ostinati, dunque, che il cuore si ostini a credere che siano la speranza e il carattere, e non il destino, a segnarci la strada.
ACQUARIO
“L’amore è il problema, l’amore è la soluzione”, così risuona spesso dentro di me la lezione che molti anni fa mi diede una persona cara, lezione che temo di non avere mai appreso fino in fondo. Basta dunque l’amore a risolvere le nostre vite? La mia formazione vintage mi farebbe sempre rispondere “il problema è politico” (che è una risposta che va su tutto e che perciò non ci fare molti passi in avanti). Per questo rovescio qui la questione, con termini un po’ diversi. La domanda non è se basta l’amore, ma di “quale” amore abbiamo bisogno? Soprattutto, quale amore ci fa sentire vivi in questo tempo distopico che così in breve tempo ci ha avvolti e travolti? Prendo a prestito le parole di Madeline Miller (rubate al suo primo libro che vi suggeriamo di leggere): “Achille rimase a riflettere qualche istante. Era una delle cose che amavo di lui. Non importava quante volte gli avessi già fatto la stessa domanda, lui mi rispondeva sempre come fosse stata la prima”. Forse allora l’amore di cui abbiamo bisogno è quello che non si arrende all’abitudine, che si fa compagno con curiosità, che custodisce le nostre domande. Se così non fosse, ne faremmo a meno senza indugio. Che sia la prima volta, tutte le volte possibili.
PESCI
Moltissimi anni fa, ascoltando il racconto di un partigiano che raccontava della lotta antifascista, nascosti tra le montagne durante gli inverni rigidi, delle privazioni, del cibo razionato, degli amori dispersi, lontani o prigionieri, un ragazzo gli chiese: “Come facevate a sopportare tutto questo?”. La risposta fu molto semplice: “Facevamo del nostro meglio”. Mi sembra che sia anche questa la traccia per voi, per attraversare ancora questo tempo che ci richiede più energie di quanto avessimo mai immaginato e che non ci consente di vedere con chiarezza chi siano i nostri nemici. Vi starete chiedendo: “Fare del nostro meglio” in cosa consiste? Troppo facile chiedere sia un oroscopo infedele a dare le risposte, giusto un suggerimento. Dice la Circe di Madeline Miller: “Non posso proteggermi dalle ombre, datemi qualcosa da affrontare e combattere”. Bisogna avere timore delle ombre e non della lotta, perché il cuore più sensibile è anche quello che al meglio si destreggia in battaglia. Fate del vostro meglio, fatelo sempre a favore di luce.
Le immagini dei segni sono di cyop&kaf
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