Giovedì 5 maggio 2016, ore 10,45
sala Valeriano del Gesù Nuovo, piazza del Gesù (tra il Liceo Genovesi e la chiesa)
Da Gianturco a Giugliano. L’abitare difficile dei rom
In occasione della presentazione de Lo stato della città. Napoli e la sua area metropolitana (a cura di Luca Rossomando, Monitor edizioni, 2016)
ne discutono:
Emma Ferulano (Chi rom… e chi no)
Francesca Saudino (OsservAzione)
Giovanni Laino (Dipartimento di Architettura, Federico II)
A Napoli e provincia vivono circa quattromila rom, provenienti in gran parte dai paesi della ex Jugoslavia e dalla Romania. È una stima approssimativa. L’ultimo censimento, limitato alle persone insediate nei campi, risale al 2008, in occasione delle ordinanze emergenziali del governo Berlusconi, quando nella provincia di Napoli si registrarono 2.754 persone (di cui 1.419 minori).
Alcuni rom vivono in campi o luoghi autorizzati, altri in appartamenti nel centro storico, ma la maggior parte è stabilita in campi spontanei non autorizzati, situati in luoghi spesso insalubri, in condizioni igienico-sanitarie rischiose e in abitazioni auto-costruite, per lo più baracche, con accesso precario all’acqua e alla corrente elettrica. È una situazione nota da anni, da decenni. Eppure le istituzioni locali si fanno puntualmente trovare impreparate di fronte alle periodiche emergenze. È quello che sta accadendo in questi giorni a Gianturco, nel campo di via Brecce Sant’Erasmo, posto sotto sgombero dalla magistratura, in cui vivono più di mille persone, per le quali, nell’imminenza dello sgombero, non è stata ancora trovata una sistemazione alternativa.
Nonostante le leggi nazionali ed europee prescrivano il contrario, l’unica soluzione prospettata continua a essere l’allestimento di campi temporanei, monoetnici, in luoghi separati dal resto della popolazione, dove l’isolamento accresce la dipendenza, la stigmatizzazione e la marginalità. È quello che sta accadendo in questi giorni a Giugliano, con il controverso allestimento di un ennesimo “eco-villaggio”. Per i rom a Napoli e provincia sembra ancora lontano il tempo di politiche efficaci.
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