OGNI CUORE RICORDA | OROSCOPO DI FOUCAULT 2023
Noi, dunque, conosciamo che la rosa è una rosa,
la parola una cosa, il dolore un discorso,
che la voce più sola accorda molte grida,
che ogni cuore ricorda quante anime ha percorso.
Franco Fortini
ARIETE
Ha scritto Camus che libertà e giustizia sono due concetti che, per essere fecondi, devono trovare l’uno nell’altro il proprio limite. Nessuna condizione umana può essere ritenuta libera se non è insieme giusta, né giusta ove non sia libera. “Non si può, appunto, immaginare libertà senza la facoltà di dire chiaramente il giusto e l’ingiusto, di rivendicare l’essere intero in nome di una particella che rifiuta di morire”, scrive nel 1951 nel libro che portò alla rottura con Sartre e divise la comunità degli intellettuali francesi di ortodossia marxista. Ora, con qualche rimpianto per la stagione storica in cui si celebravano feroci e appassionanti dibattiti sui libri, cosa resta, se non il ricordo di quel desiderio di rivolta, volontà di non subire il male del mondo e di non perdere la misura dell’umanità? La risposta è difficile, certo non materia di oroscopo, però una strada da percorrere ci sembra di poterla indicare. Vivere senza rinunciare alla parola che fa chiarezza e senza timore del silenzio. La rivolta delle donne iraniane ci insegna che non è più tempo di attese. Mi raccomando però, questa non è licenza per dire, senza avere cura del peso delle vostre parole.
Ogni cuore ricorda le parole pronunciate per libertà e giustizia, fatene sempre parole d’amore.
TORO
Racconta Alda Merini che quando, quindicenne, rientrò a casa con la prima recensione a una sua poesia, piena di emozione, andò dalla persona più cara della sua vita, il padre, gridando: «Guarda cosa scrivono di me!». Il padre, senza fiatare, le strappò la recensione e le disse serio: «Ascoltami, cara, la poesia non dà pane». Alda Merini, che ha attraversato il dolore, l’amore e il manicomio, è diventata una delle poetesse più lette e conosciute del nostro paese, perché “la poesia educa il cuore, la poesia fa la vita, riempie magari certe brutte lacune, alle volte anche la fame, la sete, il sonno”. E il poeta “deve parlare, deve prendere questa materia incandescente che è la vita di tutti i giorni e farne oro colato”. Due le lezioni che potremmo imparare. La prima è che, alle volte, dobbiamo difenderci anche da chi ci vuole bene, perché l’affetto che ha i titoli per la cura non sempre ha la capacità di comprenderci, ed è anche nel nome del sangue che nascono prigioni invisibili. La seconda è che l’ostinazione conta quanto il talento, è necessaria per coprire le distanze più lunghe quando fatichiamo a trovare compagni con cui dividere il peso del viaggio.
Ogni cuore ricorda che la vita è materia incandescente, fate della vostra materia preziosa.
GEMELLI
I più affezionati lettori ricorderanno che vi abbiamo già raccontato dell’ammirazione che la grande scrittrice Fabrizia Ramondino (Vergine) aveva per il segno dei Gemelli (“fulgidi e biondi”), tanto che avrebbe voluto nascere sotto il loro segno, per “essere sempre accompagnata a un altro”. In un passo di un suo romanzo autobiografico (Althénopis), ne spiega anche la ragione “Verso la Bilancia avevo una avversione indicibile, mi ricordava quella giusta misura in tutte le cose che continuamente veniva predicata alla mia smodatezza; e la mamma che pesava gli ingredienti prima di accingersi ad impastare un dolce, per cui tutto poi usciva equilibrato in quantità e sapori, mentre io amavo invece il perdersi della nonna nelle uova, nelle farine, nel fuoco, amavo la smodatezza dei suoi dolci, naviganti tra le creme, sommerse di fondenti e zuccheri rosolati, e dei quali sempre rimanevano larghe fette dopo il nostro avido assalto”. Certo la Ramondino aveva colto uno dei vostri tratti, l’arte sottile di infrangere codici, leggi e regolamenti e farla in qualche modo sempre franca: perché se un Gemelli cade, lo fa solo a metà, l’altra metà è già pronta a rialzarsi. Ora il primo suggerimento, per l’anno a venire, è quello di continuare a essere voi stessi, a esercitare quel fascino giocoso, un po’ felino e molto irriverente. Il secondo consiglio è però di fare attenzione a non perdere la misura della vostra dismisura.
Ogni cuore ricorda i giochi che lo hanno fatto sorridere, non abbiate timori a inventarne di nuovi.
CANCRO
Che anno intenso e denso è trascorso, fare un bilancio è difficile e quindi andiamo dritti al punto con voi con questi versi di Mahmud Darwish. “Piegati amore, finché non passa la tempesta. Mi sono piegata così tanto che la mia schiena è diventata un arco. Quando scoccherai la tua freccia? | Piegati amore, finché non passa la tempesta. Mi sono piegata così tanto che la mia schiena è diventata un ponte. Quando lo attraverserai? | Piegati amore, finché non passa la tempesta. Mi sono piegata così tanto che la mia schiena è diventata un punto interrogativo. Quando risponderai?”. Quando a breve sarete di nuovo alle prese con la vita che vi chiama all’impegno, al lavoro, agli obblighi, tenete a mente questi versi e, soprattutto, attenzione che il vostro pregio principale, la capacità di sopportare pesi e dolori, non diventi anche il vostro fardello più pesante. Si deve prendere parola prima di giungere a quel punto di rottura che ci fa preferire il silenzio o la fuga, specie quando le tempeste assumono l’aspetto della vita ordinaria. Scoccare frecce, attraversare ponti, ottenere risposte, senza bisogno di piegarsi all’attesa.
Ogni cuore ricorda quanto si è piegato, è giunto il tempo di respiri profondi come desidèri.
LEONE
In molti leggiamo l’oroscopo, chi con attenzione e chi meno, lettura approfondita o sguardo furtivo e veloce. Ognuno il suo stile di lettura, chi legge tutti i segni, chi solo il proprio, chi quelli degli affini, amanti o partner, chi fa confronti, chi teme il futuro e chi, impaziente, non vede l’ora che un nuovo anno inizi; chi è felice perché si sente dire qualcosa che non sa e chi, invece, vuole sentirsi dire solo quello che già si aspetta. Tutto legittimo, persino le attese diverse e inconciliabili. A mente però, occorre sempre tenere questo: che le stelle ci indicano solo la rotta, la strada la decidiamo da noi e le possibilità della vita non si rivelano in anticipo, piuttosto si intuiscono. L’oroscopo è parte uno specchio, ci dice chi siamo (o almeno cosa sembriamo), parte una finestra che ci mostra gli orizzonti possibili. A tenerli insieme servono occhi e consapevolezza che il futuro non è altro che l’insieme di ciò che siamo stati e di ciò che vogliamo diventare. Questo lungo preambolo per dirvi che, nel gioco di specchi e finestre che è la vita, c’è il rischio di smarrirsi a inseguire riflessi e immagini. Occorre fare attenzione a distinguere l’amore dalla sua immagine, riconoscere i desideri, non il loro riflesso. Siamo certi che non vi mancheranno capacità di lotta, generosità ed eleganza dei gesti.
Ogni cuore ricorda una costellazione, siate sempre la stella più in alto.
VERGINE
Ha scritto Murakami: “Ho tentato diverse volte di scrivere di lei. Ma allora non sono riuscito a finire neanche un rigo. Sapevo bene che se fossi riuscito a scrivere almeno quel rigo iniziale poi tutto il resto sarebbe venuto da solo, ma non c’era niente da fare: quel rigo non veniva proprio. Era tutto talmente chiaro che non sapevo da dove cominciare. Era come avere una mappa dettagliata, ma così dettagliata da diventare inservibile. Ma adesso capisco. Capisco che in fondo a poter riempiere quel contenitore imperfetto che è la scrittura, sono solo ricordi e pensieri altrettanto imperfetti”. Ecco cosa dovete tenere a portata di pensiero quest’anno: che la vita altro non è che un misto di imperfezione e ricordo, che i dettagli fanno la differenza ma oltre una certa misura ci impediscono di vedere l’insieme, che a volte per camminare si è costretti a scegliere tra un passo falso e il non muoversi affatto.
Ogni cuore ricorda un dettaglio, fate sempre che ci sia spazio per inizi e imperfezioni.
BILANCIA
La scrittrice belga Amélie Nothomb, nata in Giappone perché figlia di un alto diplomatico in quel momento ambasciatore nel paese nipponico, scoprì con sgomento da bambina che un giorno avrebbe dovuto lasciare il paese in cui era nata perché, presto o tardi, il padre sarebbe stato inviato dal suo governo in altre ambasciate. Così racconta questa “orribile scoperta”: “Cosa ho fatto di male?- dissi singhiozzando. Ma niente, è così e basta. Se almeno avessi fatto qualcosa di male! Se almeno questa atrocità fosse una punizione. E invece no. È così perché è così. Di fronte alla scoperta di questa futura spoliazione, esistono solo due comportamenti possibili: o si decide di non legarsi agli esseri e alle cose, allo scopo di rendere meno dolorosa l’amputazione oppure, al contrario, si decide di amare ancora di più gli esseri e le cose, di mettercela tutta: siccome non passeremo molto tempo insieme, ti darò in un anno l’amore che avrei potuto darti in tutta la vita. Scelsi subito la seconda possibilità”. In questo tempo storico dannato da esclusione e guerra, sembra questa l’unica alternativa possibile, dare alla vita altra vita, ancora più intensamente.
Ogni cuore ricorda le persone che incontra, fate in modo che non vadano mai perdute.
SCORPIONE
Madaline Miller è autrice di un libro meraviglioso che fa rivivere la storia della maga Circe e della sua passione per Ulisse, del loro incontro imprevisto e inatteso, del loro temporaneo tenersi insieme (“Io vorrei restare, disse, se tu mi vorrai. Sarà solo fino a primavera. Me ne andrò non appena i mari saranno navigabili, non ci vorrà molto […]. Tenni il viso girato dall’altra parte perché lui non leggesse la mia gioia. Ti vorrò, dissi”), di un legame particolare e senza nome, concluso con queste parole: “Mi aveva mostrato le sue cicatrici, e in cambio mi aveva permesso di fingere che io non ne avessi alcuna”. Cosa dire, dunque, per l’anno che inizia? Che bisogna imparare che quello che crediamo temporaneo dura molto di più delle nostre aspettative, che ciò che è provvisorio non è per questo meno importante e che ogni legame ha la sua segreta e incerta legge di scambio. Il compito più arduo è essere felici oggi con ciò che già abbiamo, di quello che siamo, malgrado imperfezioni e incertezze. Fate attenzione che l’anticonformismo e l’indifferenza alle regole sociali non diventino cinismo, che la critica tagliente non diventi polemica, che l’indipendenza d’animo non sia priva di tenerezza.
Ogni cuore ricorda le sue cicatrici, fate in modo di proteggerle sempre.
SAGITTARIO
“Non dimentichiamo le cose solo perché non contano, le dimentichiamo anche perché contano troppo”. Questa frase di Philip Roth mi ha fatto pensare a una delle vostre caratteristiche più marcate: tenere sempre lo sguardo in avanti e i pensieri tesi nel futuro, quasi che il presente altro non sia che l’attesa di una prossima sfida. In questa tensione dinamica che margini si aprono per il passato, per i ricordi e per le cose e persone lasciate a metà? In fondo, mi potreste rispondere che più peso ci portiamo addosso più il passo si fa lento e il cammino pesante. Certi ricordi sono come abiti su misura che non possiamo più indossare, per tempo, per usura o per età. Avreste quasi ragione, se non fosse ora il tempo per rallentare il passo per giungere più saldi alla meta. Fare memoria, tessere trame, far parlare i ricordi, vivere con nitidezza, non regalare intelligenza e compagnia. Questa è una parte dei compiti per l’anno che viene, il resto della lista compilatela da soli.
Ogni cuore ricorda ciò che altro cuore dimentica, scegliete con cura quello da tenere con voi..
CAPRICORNO
Pina Bausch, celebre coreografa e insegnante del Tanztheater, aveva un metodo di preparazione degli spettacoli molto particolare. Poneva agli interpreti una serie di quesiti insoliti (provare a ballare senza gambe | qualcosa come nuotare senza acqua | avere di paura di qualcuno | qualcosa finisce, cosa è? Come finisce il finire?) ai quali gli attori dovevano provare a rispondere con un movimento di danza, un gesto o una frase. Le risposte venivano annotate, ordinate per poi prendere forma di spettacolo. Ha scritto Fabrizia Ramondino: “Colpisce in questo metodo che spesso Pina chiede ai ballerini attori di utilizzare al minimo i loro grandi mezzi tecnici – così, se il sapere sostiene la poesia, nel vero atto poetico bisogna dimenticarlo, perché nel vuoto che si crea irrompa un altro sapere”. Alla Bausch, la Ramondino riconosceva due caratteristiche originali: la ricerca della verità e la tenerezza, la capacità di saper cogliere l’altro nella sua verità. Quest’anno, l’esercizio su voi stessi, richiede questo: rigida improvvisazione e incessante ricerca.
Ogni cuore ricorda il movimento si trasforma in danza, siate sempre pronti ad andare in scena.
ACQUARIO
In questi tempi concitati si susseguono emergenze ed eventi che inondano improvvisi i social per poi inabissarsi poco dopo. Per questo, senza nulla togliere alla impellenza della questione iraniana, vorrei ricordare qui con voi quella curda attraverso la storia di Zhera Dogan, giornalista, artista e attivista curda. Zhera ha scontato una pena di due anni nelle carceri turche con la sola colpa di aver rappresentato in un disegno la distruzione della città curda di Nusaybin da parte dell’esercito turco. Ha scontato la condanna in una prigione di massima sicurezza, in un regime detentivo mortificante e oppressivo. Pur detenuta, Zhera è riuscita a costruire legami solidali con le altre compagne e a far arrivare all’esterno i suoi disegni, che raccontano le condizioni di quel carcere e più in generale del popolo curdo, facendoli uscire clandestinamente. Non avendo carta, ha utilizzato per disegnare il retro del foglio delle lettere che riceveva ogni settimana dalla famiglia. Ne è venuto fuori un libro di enorme importanza. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo e Zhara ha dichiarato, una volta uscita: “Non capisco perché veniamo gettati in prigione. Ne usciamo ancora più forti”. Per l’anno che inizia c’è bisogno di questa sapienza, fare spazio alla vita proprio quando ogni spazio sembra impossibile, trovando compagni e costruendo legami anche solo con scrittura e parole.
Ogni cuore ricorda il talento che lo rende più forte, non abbiate mai dubbi del vostro.
PESCI
Nel 1902 lo scienziato britannico Charles Vernon Boys, professore al Royal College of Scienze, pubblicò un testo che sarebbe poi divenuto un classico della letteratura scientifica, Le Bolle di sapone e le forze che le modellano, frutto di un ciclo di conferenze tenuto alla London Institution. Dietro il tema che appare ricordo dei giochi di infanzia (già noti agli etruschi), ci sono infatti questioni suggestive di grande interesse scientifico: tensioni nelle pellicole superficiali dei liquidi, la formazione delle geometrie delle gocce, effetti delle onde sonore, pressioni, elettricità e attrazione fra cariche elettriche. Le lezioni di Boys terminano con una sezione di suggerimenti pratici, come fare le bolle con le “lacrime di vino”, con zampilli e ceralacca, con luci intermittenti e getti d’acqua, in paraffina e solfuro di carbonio. Il libro ebbe un grande successo, non solo in ambienti scientifici, e il professor Boys fu anche insignito del titolo di cavaliere della regina. Cosa di questa storia vi interessa? Potremmo dirvi l’intensa fantasia creativa che c’è nel tenere insieme scienza e gioco, la capacità di descrizione, la passione per le cose delicate e fragili, l’entusiasmo per ciò che si libera verso l’alto, l’interesse per tutto quello che fa sorridere i bambini, la curiosità per le forze che regolano la vita degli umani. Più di tutto, ancora, il sentirsi leggeri, colorati e vulnerabili come una bolla di sapone in un mondo grande e terribile e scoprire che è proprio questa la forza che vi fa superare i confini della fragilità.
Ogni cuore ricorda i confini fragili che lo contengono, siate il gioco che tutti li supera.
Le immagini dei segni sono di cyop&kaf
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