Aquino non parlava alcuna lingua. Riconosceva le diverse stagioni dal fruscio dei venti tra le mangrovie, i versi delle civette gli parlavano d’amore, aveva sonno quando era buio e voglia di mangiare quando c’era il sole. La foresta era il suo mondo.
Pulizia e manutenzione del Rio Sguazzatoio spettano al Consorzio di bonifica (il mattino di salerno, 1 novembre).
Una selva rigogliosa e fedele avvolgeva i piedi di Aquino a ogni suo passo. I suoi compagni di vita erano animali benevoli e allegri, non esistevano prede o predatori.
Gladiator, rientra Leone, out Gabbiano (cronache di caserta, 2 novembre).
Ma chi era Aquino? In quale foresta si trovava, di preciso? Di quale epoca stiamo parlando? «Erano anni di profondo disagio», raccontano gli storici.
Sembra che, di questi tempi, l’importante non sia governare bene, ma essere capaci di rappresentare la pancia della società, gli scontenti, il ceto medio frustrato, i giovani ostili al potere costituito, i senza lavoro. (paolo macry, il corriere del mezzogiorno, 30 ottobre).
Erano tempi – quelli di Aquino, ricordatelo – in cui dare un significato preciso alle parole era difficile. Si parlava per mezzo di messaggi criptati colmi di virgolette.
La più gettonata è la Cappella San Severo con il suo “Cristo velato”. Ma bastano anche il “sole” e un “piatto di spaghetti” a mandare in visibilio i turisti nel ponte di Ognissanti. (alessio gemma, la repubblica napoli, 30 ottobre).
La giornata, nel mezzo di un ponte, non è superaffollata, eppure il taxi condiviso piace. Molto. (tiziana cozzi, la repubblica napoli, 1 novembre).
Aquino invece parlava con il cuore. Vi dirò ben presto di Aquino, vi spiegherò come l’ho conosciuto, come abbiamo comunicato e perché ho deciso di scrivere le sue memorie. Ma lasciate che vi ricordi che in quei tempi ogni occasione era buona per sbriciolare la libertà degli altri e sentirsi onnipotenti.
Il vero terrore sono stati i vandali che, scambiando la notte delle streghe in un anticipo del carnevale, hanno deciso di mettere in atto vari raid ai danni del patrimonio pubblico e non solo. Dal centro antico ai rioni di Moscarella, Ponte Persica e Savorito, non sono mancati lanci di uova, arance e scritte sui muri con bombolette spray. Senza tralasciare i diversi episodi che hanno infastidito le persone, come il suono dei citofoni di notte, schiamazzi fino all’alba ed altro ancora. (antonio de simone, cronache di napoli, 2 novembre).
Ladri di merendine alla scuola media Francesco Bagno dell’istituto comprensivo di via Turati. […] I soliti ignoti, nel corso della notte scorsa, hanno fatto irruzione nell’edificio scolastico dopo aver forzato le porte di accesso mandando in frantumi vetri e rompendo suppellettili. I malviventi hanno preso di mira i distributori automatici di merendine e bibite asportandole insieme a poche decine di euro presenti nelle gettoniere dei distributori automatici. (li.fa., il mattino di caserta, 3 novembre).
Il tempo di Aquino era quello degli ospedali pieni.
Spiacevole episodio, accaduto nella giornata di ieri, a Faicchio, con sfortunato protagonista un giovane residente proprio nel centro sannita. Il ragazzo è stato ferito a una gamba da pallini verosimilmente esplosi da un fucile da caccia, nella cui traiettoria il giovane si sarebbe trovato per motivi che restano da chiarire. Il ventenne è stato costretto dalla poco piacevole circostanza a fare ricorso alle cure mediche. (il sannio quotidiano, 31 ottobre).
Era l’epoca delle calcolatrici nei tribunali.
Clan Mariano, inflitti 166 anni per 26 (cronache di napoli, 1 novembre).
Era, insomma, l’epoca dei quesiti irrisolti.
Procuratore, può dirci qualcosa in merito alla lentezza dei processi? […] Come si ovvia al problema delle baby gang? […] Qual è, a suo giudizio, il rimedio più idoneo? […] E sui reati ambientali? (laura caico intervista il procuratore luigi riello, il roma, 30 ottobre).
Nella tua lunga carriera, dotata di un fisico in apparenza delicato e leggero, quale è stata la tua forza? […] Che rapporto hai con il tempo? Appari intramontabile… […] Per concludere, se ti chiedo: la vita dove va?
«Verso sogni che… non finiscono mai». (giuliana gargiulo intervista carla fracci, il roma, 30 ottobre).
Aquino, caro Aquino mio. Scrivo queste poche righe e ti penso. Chissà su quale liana voli incontro alla felicità. Ti incontrai durante una gita, mentre cercavo funghi nel Vallo di Diano. E tu, che ancora parlavi, mi raccontasti del tuo passato. Un periodo pieno di feste e balli…
Doveva essere tutto perfetto e così è stato. I trent’anni di Lorenzo Crea, direttore di Retenews24 e grande animatore di tanti eventi campani, sono stati festeggiati come meglio non si poteva. […] Location d’eccezione il foyer dell’Arena Flegrea della Mostra d’Oltremare tirato a lucido. […] Si comincia con le foto di rito sul Gold Carpet che conduce al numero “30”, dorato anch’esso, che ha fatto da sfondo alla gran parte degli scatti della festa. […] Visti, tra gli altri, Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia, e Valeria Valente, parlamentare del Pd; Francesco Nicodemo, consigliere comunicazione Palazzo Chigi, Tommaso Ederoclite, portavoce del Pd di Napoli, gli ex deputati ed esponenti storici del Pci napoletano Berardo Impegno, Aldo Cennamo e Maria Fortuna Incostante. […] Scatenati in pista i giornalisti e colleghi di Lorenzo, in primis il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli, poi – tra i tanti – Pasquale De Simone, Enzo Agliardi, Emilio Di Marzio, Linda Suarez, Simonetta De Chiara, Valeria Grasso, Melina Chiapparino, Anna Paola Merone, Vanni Fondi con Rosy, Maridì Vicedomini con Salvie, Stefania Fina, Francesca Scognamiglio Petino, Pier Paolo Petino, Livio Varriale, Stefano Albamonte, Lorena Sivo, Diego Di Flora, Maria Elena Fabi, Gianni Russo, Cristina Cennamo, Salvie Parisi, Yari Siporso insieme a tantissimi altri. Le note di Fabrizio Fierro, Daniele Tozzi ed Erminio Sinni hanno fatto ballare fino a tardi anche la delegazione degli amici ischitani del festeggiato e il comandante dei carabinieri Andrea Centrella. (giovanni esposito, il roma, 2 novembre).
Aquino era il maggiordomo filippino di Lorenzo Crea. Disgustato e allo stesso tempo attratto dalla opulenza che gli riempiva occhi e orecchie, Aquino cercò di iscriversi alla massoneria.
Noi sottoscrittori ci siamo riuniti a Ischia sotto gli auspici del Denaro e della Fondazione Matching Energies. Abbiamo convenuto quanto segue per il rilancio di Napoli come città metropolitana evoluta e come simbolo del riscatto della società meridionale: II nostro modello di riferimento prevede di agire su tre fronti: Economico, Etico ed Estetico. […] Al decoro inteso come arricchimento estetico va sommato il decoro inteso come presa di coscienza del proprio valore e come gelosa difesa della propria identità. […] Essere galantuomini è sempre più un vantaggio competitivo. […] Questo primo testo — che rappresenta la base di un futuro Manifesto — può essere sottoscritto da chi lo condivide inviando una email a OMISSIS. (il manifesto di ischia, il denaro, 1 novembre).
La mail, però, non partì mai. Aquino cominciò a parlare sempre meno. Quanto male gli fecero quei daiquiri, le feste in maschera, le tartine al salmone!
In un supermercato, alla vigilia della festa nazionale americana, alimenti d’ogni genere sono entusiasti di essere acquistati dai clienti, immaginandosi di andare incontro a un destino di felicità. Tacos, wurstel e panini non s’immaginano lontanamente gli orrori che li aspettano… Un altro racconto iniziatico, però questa volta il protagonista è una salsiccia. Demenziale? Perché no? (recensione di sausage party: 4/6, repubblica, 3 novembre).
Il resto è lo scioglimento di questo breve racconto. Aquino vive nella foresta di Cuma, piccolo spazio verde dietro i binari della Circumflegrea. Ha perso la parola, non tollera la presenza umana, si diverte solo tra i suoi amici vegetali e animali. Ero io, fino a un mese fa, il suo unico contatto con il mondo civile. Gli parlavo delle novità politiche e del suo amato Napoli e lui s’illuminava, mi sembrava quasi disposto a tornare in città pur di saperne ancora. Non ci vediamo più da quando gli ho raccontato dell’infortunio di Arkadiusz Milik. Ho capito che ciò che Lorenzo Crea, Lorenzo distrugge.
a cura di palanza
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