Oggi è il giorno di Pasqua. Celebriamo dunque l’inizio di una nuova epoca fondata sulla speranza e sulla misericordia. Accogliamo il vicino e il lontano, il familiare e lo sconosciuto. Apriamo i battenti dei nostri cuori nella consapevolezza che le condizioni necessarie per un mondo migliore sono il rispetto e la bontà senza discriminazione alcuna.
Il candidato del M5S si presenta: «Vincenzo De Luca è una lota». (il roma, 20 marzo).
Il suo modo di parlare ci fa già capire che razza di uomo e personaggio politico è questo Brambilla. A nostro avviso – dichiarano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borreli e il portavoce regionale del Sole che ride Vincenzo Peretti – un volgare e cafone esponente di una “sub cultura” capace solo di insultare perché incapace di fare proposte. (il roma, 20 marzo).
Esprimete sano ravvedimento per i vostri peccati! Noi ripudiamo dunque gli avari, coloro che accumulano danaro sottraendolo agli altri. Costoro cercano di assicurarsi il paradiso terrestre ignorando d’essere primi artefici del processo di disgregazione sociale.
Il turismo ha “perso” trentotto miliardi (il sole 24 ore, 20 marzo).
Il rilancio del turismo? Vale trentotto miliardi (il corriere della sera, 20 marzo).
Fondi non spesi, l’Ue rivuole trecento milioni. De Luca apre la contrattazione (cronache di napoli, 22 marzo).
I dati sono stati definiti dal consiglio d’amministrazione che proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,35 euro. (il gazzettino del friuli, 19 marzo).
Concediamo il diritto di parola a tutti, anche a coloro che avanzano richieste improbabili. Saggio è colui che lascia parlare, ascoltando le istanze dei bisognosi.
Capisco bene che in un momento storico sociale come questo, in cui tanti problemi attanagliano il paese, la mia denuncia di protesta contro un gestore di telefonia mobile è ben poca cosa. Ma la consapevolezza di essere considerato non un cliente, ma bensì un signor X qualunque cui rifilare quanto più possibile e in maniera farsesca mi ha dato la spinta a denunciare. (lettera di pietro paolo micillo, la repubblica napoli, 19 marzo).
Accordiamo ospitalità agli erranti. Lasciamo che la nostra casa diventi la casa di tutti.
Pizza, spaghetti, mandolino: nell’immaginario collettivo Napoli è associata a questi tre simboli. Ma, se pizzerie e ristoranti pullulano in ogni angolo della città, pronte a offrire un’offerta gastronomica all’altezza delle aspettative, mancava, fino a oggi, un luogo dedicato al mandolino, uno spazio attivo, in forma musealizzata, riservato al nobile strumento. Ed ecco che nasce The House of Mandolin, la casa del mandolino, ubicata nel cuore della città, in vico II Quercia 7 a pochi metri da Spaccanapoli. (valentina capuano, il roma, 22 marzo).
Confermato il pienone per sabato e domenica: otto camere d’albergo su dieci sono già state prenotate e dopo quanto accaduto in Belgio il dato potrebbe salire. Il motivo può apparire poco solidale, ma i numeri funzionano diversamente dai giudizi. Campania e Napoli mete “alternative” alle capitali europee, minacciate dal terrorismo. Pasqua viene in anticipo sul calendario, impedendo così di programmare viaggi lunghi, e gli attentati di questi giorni sconsigliano itinerari a rischio. Napoli è tra le mete che il turismo internazionale in questo momento considera moderatamente sicure. (stella cervasio, la repubblica napoli, 23 marzo).
Tra i vicoli del Vasto e di piazza Garibaldi si anniderebbero proprio undici personaggi che assicurano un “attivo supporto logistico” ai terroristi in transito. Forniscono ricoveri, appoggi, coperture. E si occupano di assicurare falsi documenti di identità, grazie ai quali i fanatici della jihad possono raggiungere Spagna, Germania, Francia, Inghilterra. Napoli, per la rete del terrore, resta la porta d’accesso all’Europa. Questo sostengono le inchieste degli ultimi vent’anni a Napoli. (re. pp., il corriere del mezzogiorno, 23 marzo).
Rispettiamo i più anziani. In loro c’è l’essenza delle cose, la saggezza derivata dall’esperienza.
Lo chiamano “Beccaccione” per via del suo naso pronunciato e rubicondo. Lui, sessantasei anni, pregiudicato della Torretta era da giorni un sorvegliato speciale. Gli agenti del commissariato San Ferdinando avevano notato uno strano via-vai dalla sua abitazione nel quartiere Chiaia. Lo scorso pomeriggio quello che era nato come un servizio di appostamento è diventato un blitz. Con tanto di arresto e sequestro di “materiale compromettente”. È finito in manette con l’accusa di detenzione di stupefacenti Giuseppe Del Vecchio. (giancarlo palombi, metropolis, 25 marzo).
«È un paese per vecchi, non dimenticatelo».
Come possiamo prevenire questo decadimento della memoria?
«La prevenzione cardiovascolare è decisiva. E una linea di pensiero, per quanto non dimostrata, sostiene la necessità di tenere in allenamento il cervello: quindi imparare un’altra lingua anche in età avanzata, leggere un libro, fare parole crociate, avere soprattutto rapporti sociali». (enrico fovanna intervista il geriatra nicola ferrara, qn, 20 marzo).
Senza la presenza di Angela Merkel a Ischia, dunque, si interromperà una ultra decennale consuetudine che la vedeva ospite al Miramare di Sant’Angelo per le vacanze di primavera. La disdetta della prenotazione (confermata anche da fonti della questura di Napoli) è arrivata nei giorni scorsi da parte dei più stretti collaboratori della Bundeskanzierin, ed è stata motivata dagli urgenti e pressanti impegni europei e internazionali della donna che – stando alle classifiche di Forbes – viene anche quest’anno considerata in assoluto la più potente al mondo. (il mattino, 21 marzo).
Infine evitiamo gli eccessi per abbandonarci al solo piacere della privazione.
Molto raffinati gli abiti bon ton bicolor bianco e rosso o di un unica tonalità abbinati a cappottini ideali per una donna che ama essere à la page in ogni stagione dell’anno inseguendo un modo di vestire decisamente classico, come anche i modelli di cady impreziositi da corpetti di merletto mille fiori in omaggio alla primavera, stagione di rinnovamento. Particolarmente apprezzati i completi “pigiama palazzo” con pantaloni molto ampi dai morbidi tessuti, gonne lunghe plissé accanto a casacche di chiffon o a strizzatissimi corpetti come pure le tute intere dalla schiena in pizzo macramè rese ancora più sexy da spacchi vertiginosi. (maridì sessa, metropolis, 19 marzo).
Girando per i ristoranti, nei quali non si lavora per i clienti ma per se stessi, succede per esempio di trovare risotti e pasta fresca in abbondanza, mentre i must che distinguono Napoli e l’Italia nel mondo, cioè spaghetti, mezzani, bucatini e quant’altro, spariscono. In molti ristoranti del sud capita così che per cercare di stupire il critico ci si esibisce in improbabili risotti (quasi sempre scotti), fagottini, ravioli, plin, ravioloni, tortelli, tortellini e tortellacci, cappelli e cappellate messi a navigare su salsine e creme come le tre caravelle di Colombo. Piatti improbabili, che non hanno nessun aggancio con la realtà e che denotano una sola cosa: la modernità in queste cucine non arriva dall’aggiornamento, dallo studio del territorio, da stage lunghi e prolungati fatti nei migliori ristoranti italiani e del mondo, ma solo attraverso la televisione o Facebook. La situazione viene aggravata spesso da un senso estetico naif o dell’eccesso barocco, come piazzare fiorellini a destra e a manca, pioggia di salsine improbabili e spennellate su fondi bianchi. (luciano pignataro, il mattino, 20 marzo).
A Napoli obeso un bimbo su tre. «La dieta comincia nella culla» (il roma, 19 marzo).
Dimenticate pitoni e alligatori. La pelle del futuro, in fatto di abbigliamento, potrebbe essere quella di pesce: sogliola, spigola, orata, murena, palombo, pesce siluro, razza. Pesci dell’Adriatico, insomma. (giovanni desideri, l’espresso, 25 marzo).
Orsù, scambiatevi un segno di pace.
a cura di palanza.
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