Fotogalleria* di Daniele Napolitano e Chiara Davoli
Il 27 marzo 2021 in oltre sessanta città di tutta Europa ci sono state manifestazioni e iniziative per il diritto alla casa e contro la speculazione immobiliare. Mentre le chiusure dovute alla pandemia hanno impoverito interi settori sociali in tutto il continente, le istituzioni dell’Unione Europea stanno aprendo nuove possibilità di investimento per il grande capitale immobiliare: queste manovre accelerano la privatizzazione e la finanziarizzazione della casa, rendendo inevitabile l’aumento di sfratti e sgomberi per chi vive in situazioni informali come l’occupazione o i contratti in nero, ma anche per chi vive in affitto o nelle case popolari (sempre più soggette a vendite o speculazioni in tutta Europa).
Alla chiamata per una giornata di mobilitazione transnazionale da parte della Coalizione Europea per il diritto alla casa e alla città ha aderito tra le altre la rete per gli affitti RentVolutionEU, formata da poco, e che sta riuscendo a collegare le molte realtà attive nella lotta per la casa e per gli affitti in tutta Europa. Grandi manifestazioni sono state organizzate a Parigi, Marsiglia, Lisbona, Bruxelles, Berlino, Lussemburgo. In Italia ci sono state iniziative a Roma, Milano, Torino, Bologna, Livorno, Parma e Venezia.
A Roma, era previsto in mattinata uno sgombero nel quartiere di Torpignattara: Yoidanis, una donna con due figli, già vittima di violenza di genere, pagava da tempo l’affitto per una casa senza abitabilità, il cui proprietario si era sempre rifiutato di regolarizzare il contratto. Con il fallimento dell’hotel per cui lavorava, Yoidanis non ha più potuto pagare l’affitto, e non avendo avuto accesso a sussidi e ristori perché non aveva un contratto, ha iniziato ad accumulare debiti. Per cacciarla, il padrone di casa le ha tagliato la luce e il gas e ha fatto incursioni nell’appartamento rompendo le porte e le finestre. Yoidanis si è rivolta alla rete Sciopero degli Affitti Roma che ha organizzato un presidio a cui hanno risposto persone e realtà attive nel quadrante orientale della città. L’esecuzione dell’ordine di sgombero di Yoidanis è stata rinviata al 27 aprile.
Alle 15 quasi un migliaio di persone si sono raccolte sotto il ministero delle infrastrutture a Porta Pia, per una manifestazione convocata dal Movimento per il diritto all’Abitare, da Asia-Usb, Noi Restiamo e Sciopero degli Affitti Roma. Nello spirito della European Housing Coalition e della rete RentVolutionEU, la manifestazione ha contribuito a costruire una coalizione tra diverse mobilitazioni – per le occupazioni, per le case popolari, per gli affitti. Da questa alleanza è emersa una prima bozza di programma unitario, articolato in questi cinque punti:
1 – Stop a sfratti, sgomberi e pignoramenti, e cancellazione del debito sull’affitto.
2 – Calmierare gli affitti privati (equo canone o rentcontrol), eliminare ristori e contributi alla grande proprietà immobiliare.
3 – Stop alla vendita delle case popolari, abrogazione degli articoli 3 e 5 del decreto Lupi, diritto di residenza universale.
4 – Un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica attraverso il riuso degli immobili esistenti e la tassazione del vuoto di proprietà di fondi o grandi proprietari.
5 – Invertire i processi di gentrificazione e turistificazione recuperando i centri storici per gli/le abitanti.
Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal ministero. In quella sede è stata manifestata disponibilità ad aprire un tavolo permanente sulla casa, in vista di una nuova stagione di politiche abitative basata sui bisogni degli abitanti e non sugli interessi della rendita e della speculazione. Quanto queste promesse siano basate su una reale volontà di cambiamento si vedrà nei prossimi tempi, e specialmente in questi ultimi due mesi prima della fine del blocco degli sfratti il 30 giugno. (stefano portelli)
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*Le fotografie dalla 1 alla 5 sono di Daniele Napolitano. Le restanti sono di Chiara Davoli
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