Martedì 17 settembre piazza Maggiore è più affollata del solito. Non è un normale martedì: nella sede del comune di Bologna si svolge un incontro tra alcuni attivisti del centro sociale XM24 e l’amministrazione comunale. Nello spazio antistante il palazzo si sono radunati già dalle 18.00 attivisti e solidali del centro sociale sgomberato il 6 agosto per un “Superpresidio” in perfetto stile XM, appuntamento a cui partecipano anche altri collettivi cittadini.
Riscaldamento e allenamento a terra di tessuti aerei, oltre a una partecipata sessione di yoga seguita dall’allenamento di boxe, vanno così in scena direttamente in strada. «Ci avete buttato fuori e adesso siamo fuori… saremo ovunque», dicono al megafono gli attivisti presentando la giornata e chiamando tutti a partecipare alle iniziative dello spazio, che non si sono fermate certo con le ruspe dello sgombero targato Partito Democratico.
La colonna sonora è variegata, rispecchia l’atmosfera del presidio. Brani di musica classica si accompagnano alla colonna sonora di Altrimenti ci arrabbiamo, la tekno, i Tear Me Down. E poi c’è il ritmo della Murga di Bologna, che tra percussioni e balli apre le danze per l’attesissimo gioco dell’oca gigante, trenta caselle che si snodano per sedici metri di percorso disseminati di imprevisti più o meno piacevoli, nel metaforico cammino verso la presa di un nuovo spazio. Sono tante le squadre, tantissimi i bambini e le bambine che partecipano correndo e saltando entusiasti, mentre interrogano i più grandi per conoscere il regolamento. Niente di difficile, si tira e si spera di non incappare nella casella Gentrificazione (“Dopo un tentativo di co-working in social living e l’ennesimo street food cocktail atelier, a casa tua devono fare un AirBnb! Resta fermo per tre turni”) o nella temutissima casella Sgombero (“Peccato. La democratica ruspa seguita dalla polizia ti fa tornare alla casella 1”).
Per tutti i fortunati e le fortunate che partecipano, anche senza giocare, sono disponibili dei Titoli distratti, che attestano “la libertà di autogestione per qualsiasi tipo di realtà, comunità, aggregazione e creatività antifascista, antisessista e antirazzista, su ogni suolo della città”. Un gioco per affrontare altri giochi, quelli di potere, con cui XM24 fa i conti in questo episodio della saga per ottenere un nuovo spazio, nella sua lotta serrata contro il Nulla che avanza. “La prima cosa che farò quando entrerò a XM sarà…”, oppure “Non ho mai detto a nessun* che a XM…” sono invece due dei cartelloni che circondano il tabellone gioco dell’oca, e su cui chiunque può scrivere un pensiero a pennarello.
Durante tutto lo svolgersi dell’incontro tra l’amministrazione e gli attivisti, insomma, XM24 e le quattrocento persone che hanno partecipato al presidio hanno fatto sentire la propria presenza con musica, cori e lanci degli enormi dadi, sotto gli sguardi incuriositi dei turisti. L’incontro era il secondo dal giorno dello sgombero, quando il comune di Bologna mise per iscritto il proprio impegno nella ricerca di una nuova casa per il centro sociale. A firmarlo lo stesso Matteo Lepore, pluriassessore con deleghe al turismo, la cultura e il patrimonio, che insieme a Daniele Ara, presidente del quartiere Navile (dove è sito l’immobile di via Fioravanti, 24) e a Matilde Madrid Ciafardini, ha incontrato la delegazione del centro sociale.
Gli sviluppi sono stati però tutt’altro che significativi e le proposte fatte da XM24 restano ancora “al vaglio dell’amministrazione”, che non si decide ad attivarsi per una soluzione definitiva né a motivare eventuali rifiuti. Si avvicina intanto la scadenza del 15 novembre, data entro la quale il Comune aveva garantito una decisione e l’individuazione di un nuovo spazio. Ma mentre i laboratori riorganizzano le proprie attività per proseguire in assenza di spazio, e i collettivi continuano a incontrarsi in assemblea, l’amministrazione non propone nulla, senza fare nemmeno mezzo passo in avanti rispetto al incontro precedente.
Del deludente dialogo con l’amministrazione si è parlato a lungo oggi, nel corso della giornata di mercato che da sempre anima il piazzale davanti lo spazio sociale. È il mercato di Campi Aperti, nato dal lavoro di un piccolo collettivo parte di XM24, e che oggi si svolge con il contributo di numerosissimi agricoltori bolognesi e non, in diverse zone della città. Dal giorno in cui hanno blindato lo spazio per aprirci un cantiere, il mercato non ha saltato neanche un giovedì di attività, tra banchi alimentari e di artigianato, e i visitatori accorsi anche solo per dare un’occhiata e sdraiarsi sull’erba. Un appuntamento che continuano a darsi in tanti in un luogo che ancora oggi, o forse ancor più di ieri, ha un’importanza fondamentale per la Bolognina e i suoi abitanti, uno spazio pubblico e autogestito, dove una rete di persone con creatività e passione si ostina a portare avanti percorsi di lotta senza arrendersi. Perché il futuro va ben oltre il 15 novembre. (andrea f.)
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