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UN SANTO AL GIORNO # 4 settembre: Santa Rosalia

(disegno di sergio pietra)
(disegno di sergio pietra)

Nacque da Sinibaldo, signore di Quisquina e discendente di Carlo Magno. I genitori la educarono ai principi cristiani e la giovane Rosalia si consacrò presto a Gesù, mantenendosi illibata per tutta la vita. Fuggì di casa e si ritirò in una grotta nei crepacci del monte Quisquina presso Palermo, per darsi all’unione perfetta con Cristo. Solo una pastorella conosceva il luogo del suo rifugio e ogni giorno le portava pane e latte. Nell’umida e oscura grotta in cui Rosalia dimorava si conserva tutt’ora la pietra su cui riposava la Santa così come sul muro si vedono scolpite queste parole: “Io, Rosalia, figlia di Sinibaldo, signore di Quisquina e di Rosa, per amore del Signore mio Gesù Cristo scelsi di abitare in questa grotta”.

Nella grotta però Rosalia non restò a lungo. Avvisata dal suo angelo che presto sarebbe stata trovata dai genitori, si diresse verso il monte Pellegrino. Sulla sommità del monte gli angeli le indicarono una grotta che aveva un’apertura appena sufficiente per entrarvi. Il suolo era talmente bagnato che a stento Rosalia trovò un angolo dove riposarsi senza sprofondare nel fango. Condusse questa vita per vari anni, finché una notte, una viva luce illuminò il monte. A quell’improvviso prodigio tutta Palermo si scosse, non conoscendone la ragione. Solo la pastorella che era stata a parte dei segreti della Santa, corse in città ad annunziarme lamorte. Rosalia fu trovata senza vita dai pellegrini il 4 settembre del 1165. Il giorno seguente tutto il popolo si radunò e in processione salì a prendere il prezioso corpo di Rosalia, trasportandolo nella cattedrale.

Da allora il suo culto andò sempre più crescendo, a Palermo e fuori, tanto che quando la Sicilia nel 1625 fu desolata dalla peste, con voce unanime il popolo trasse le sue reliquie dalla cattedrale, le portò processionalmente per la città e il terribile morbo ne venne sconfitto.

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