Il mio commercialista è un campione. Ha chiuso tre attività ben avviate per fallimento in soli tre giorni, due ore, ventisei minuti e quindici secondi. Il giorno dopo è scappato in Messico, fatto camera di sicurezza per oltraggio a pubblico ufficiale, tutto in due giorni, due ore e tre minuti precisi.
In un giorno due ore e diciotto minuti spaccati è tornato in Italia dove è stato malmenato dai creditori in ventotto minuti e tre secondi netti. È stato immediatamente arrestato in un’ora, tre minuti e cinquantotto secondi e condotto nelle patrie galere in sette minuti e diciotto secondi. È evaso dopo due ore quindici minuti e diciannove secondi – battendo l’africano Bapupa Baka che alle Olimpiadi Invernali del ’73 aveva risolto in sedici minuti e diciannove – e, via via, in corsa, quantomai scattante, ha venduto a un passante una casa in una zona del Pakistan che non esiste. Durata trattativa: sette minuti e sette. Scappando ininterrottamente per altre tre ore e ventisette, schiaffeggiava la gente come capitava.
Ha rubato una macchina in cinque minuti e ventisei secondi, cambiato la targa da Enzo er Frustrato in ventisette minuti e quattro secondi. Si è perso nelle campagne del Basso Lazio in soli trentacinque minuti e tretantrè. Ha dovuto chiamare l’ACI per soccorso. Quelli dell’ ACI lo hanno riconosciuto: «Tu sei il campione!». Lo hanno picchiato per un’ora, trentatrè minuti e ventotto secondi. In un balzo di tre secondi è riuscito a scappare e in meno di cinquanta minuti si spacciava già per maresciallo in una stazione della metropolitana dove lo hanno arrestato definitivamente. Tutto questo in meno di una settimana. È meritata medaglia d’Argento per l’Italia. Orgoglio della nazione. Esce fra sei anni. Piace alle donne. (nicola vicidomini)
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