L’oroscopo di Foucault / Speciale 2018 / Toro
Toro. Uno dei romanzi che ha impegnato per più tempo il buon Italo Calvino è stato La giornata di uno scrutatore. Pubblicato per la prima volta nel 1963, il libro è ambientato nella giornata delle elezioni del 1953. Il suo protagonista, Amerigo Ormea, è chiamato a fare il rappresentante di lista per il Partito Comunista in un seggio di un istituto religioso di Torino nel quale sono chiamati a votare quelli che all’epoca si chiamavano “minorati fisici e mentali”. Il nostro Amerigo deve impedire che siano costretti a votare, inconsapevolmente, la Democrazia Cristiana. In mezzo a queste vite “opache” e infelici, Amerigo avverte uno struggente bisogno di bellezza ed è indotto a una riflessione sull’amore e sul dolore che lo costringe ad andare oltre gli schemi con cui è solito ragionare. Così, mentre si svolge la processione di vite perdute “portate” a votare inconsapevolmente, Amerigo riflette su cosa sia l’umanità e arriva a rispondersi che “l’umano arriva dove arriva l’amore, non ha confini se non quelli che gli diamo”. Credo che sarà ancora così, questo anno che viene va attraversato anche nei luoghi più brutti per imparare cosa sia l’umano e dove arrivi l’amore. Per il resto, sempre per rimanere in tema, “contano due princìpi: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire”.