UN SANTO AL GIORNO # 16 giugno: San Ceccardo
Luni, città etrusca sul confine tra la Liguria e la Toscana, deve la sua più terribile devastazione a un errore di calcolo della flotta vichinga, che navigava nel Mediterraneo a caccia di tesori da depredare e città da saccheggiare. I normanni di re Hasting, secondo un’antica leggenda, avrebbero confuso Luni con Roma, vittima prescelta delle loro scorrerie. Nell’850, i normanni avevano già messo stabilmente piede in Inghilterra e varcato lo stretto di Gibilterra. Roma era l’ultima meta agognata: sapevano che la città dei Cesari si intravedeva di lontano, e quando scorsero una città splendente ai raggi del sole, credettero di avere raggiunto la meta.
Re Hasting, lasciate le navi a un approdo poco lontano, entrò in città da solo. Fece intendere di voler barattare vettovaglie per i suoi uomini con oggetti preziosi e poi domandò al vescovo di essere istruito nella religione di Cristo ed essere ammesso al battesimo. Ammesso nella comunità cristiana, si finse ammalato e, appena rientrato tra i suoi uomini, simulò d’esser morto. I cittadini di Luni e il loro vescovo andarono allora a prelevare la salma per seppellirla in terra benedetta, ma appena il feretro, accompagnato dai vichinghi, giunse nella cattedrale, dalla cassa scoperchiata balzò fuori Hasting, vivo, vegeto e armato di tutto punto. Era il segnale del grande eccidio, nel quale perì lo stesso vescovo.
A parte la colorazione leggendaria, l’incursione normanna che segnò il declino di Luni avvenne effettivamente nell’860. Ma ci sono due versioni sul ruolo che ebbe San Ceccardo, al quale, secondo una di queste versioni, sarebbe toccato il compito di ricostruire materialmente e spiritualmente la città etrusca, quale successore del vescovo Gualchiero, perito nell’eccidio. Ceccardo, poi, recatosi nei pressi di Carrara per scegliere i marmi della nuova cattedrale, vi sarebbe stato trucidato da intemperanti “barbari” che non amavano le pie esortazioni del vescovo.
Secondo l’altra versione, più attendibile e suffragata da fonti scritte, San Ceccardo sarebbe stato il pastore di Luni durante la strage, di cui fu la vittima più illustre. I lunigiani superstiti, sfuggiti al massacro, avrebbero portato con sé la salma del santo vescovo, che trovò definitiva sepoltura a Carrara, città che diede asilo ai profughi.