UN SANTO AL GIORNO # 16 Novembre: Santa Gertrude la Grande
Santa Gertrude nacque ad Eisleben, nella Sassonia, da illustre famiglia. All’età di cinque anni fu posta nel monastero di Helfta, appartenente all’ordine delle Cistercensi. Fin dai primi anni ebbe a maestra Santa Matilde, sorella della badessa, la quale trovò in Gertrude una allieva esemplare. La lingua latina le divenne familiare, la teologia mistica, i libri ispirati erano il suo pascolo, sì che sovente i più abili dottori ebbero a stupire della sua vasta erudizione. Ma questa sua grande passione per gli studi le impedì alquanto la vita di raccoglimento e di preghiera.
Nell’Avvento dell’anno 1281 ebbe una violenta crisi spirituale che determinò la sua conversione, come la chiamò ella stessa. Gertrude si sentiva come isolata nel monastero, senza un’anima cui poter confidare le sue tristezze, senza un appoggio che la sostenesse; perciò si rivolse tutta verso Dio e si sentì attirata da Lui.
Il 27 gennaio dell’anno seguente, la calma ritornò in lei in seguito ad una visione. Le apparve Nostro Signore e le disse: «Presto verrà la tua salvezza», e vidi – dice la santa nelle sue Rivelazioni – quella mano divina prendere la mia in segno di solenne ratifica di quella promessa. Poi Gesù aggiunse: «Tu hai lambito la terra coi miei nemici e hai succhiato il miele aderente alle spine; ritorna a me ed io ti farò buona accoglienza inebriandoti al torrente delle mie gioie divine».
Ella fu la prima propagatrice della devozione al Sacro Cuore di Gesù. E il giorno in cui Gertrude finiva quel libro, il Signore apparendole le disse: «Questo libro è mio e lo tengo impresso in fondo al mio Cuore: ivi ciascuna lettera si è imbevuta della mia divinità e chiunque, a mia gloria, lo leggerà con umile divozione, ne ritrarrà frutto per la salute eterna dell’anima sua ».
Nel giorno della festa di San Martino, 11 novembre, Gesù in visione le disse: «Presto ti toglierò da questa vita». Il mercoledì di Pasqua dell’anno dopo si sentì chiamare: «Vieni, mia eletta, ed io farò di te il mio trono»; era l’avviso di prepararsi alla morte che avvenne dolcemente poco dopo. (torna ai santi)