UN SANTO AL GIORNO # 17 ottobre: San Rodolfo
Trent’anni di vita, e almeno cinque di episcopato. Troviamo Rodolfo al Concilio Romano del 1059, come vescovo di Gubbio. Ha solo venticinque anni ed è il primo di tre vescovi santi della cittadina umbra in un secolo: dopo di lui ci sarà San Giovanni da Lodi, mentre il terzo è il popolare Sant’Ubaldo. Conosciamo Rodolfo soprattutto per quello che ne scrive il suo maestro San Pier Damiani, una delle più forti personalità dell’XI secolo.
Pier Damiani aveva guidato l’eremo marchigiano di Fonte Avellana, un vero e proprio vivaio di asceti. E tra questi l’aveva colpito il giovane Rodolfo (che aveva con sé il fratello maggiore Pietro. Poi entreranno in monastero anche la madre Ratia e l’altro fratello Giovanni). Da Fonte Avellana, Rodolfo diventa vescovo della sua Gubbio. Qui avvia il risanamento, bloccando il giro di moneta intorno ai sacramenti. La morte a soli trent’anni interrompe l’opera, che fu però successivamente ripresa da Giovanni da Lodi. Pier Damiani comunica la morte di Rodolfo al Papa Alessandro II con una lettera che racconta la vita del giovane vescovo, tra grandi lodi al suo spirito di preghiera e di penitenza; ciò gli procura subito fama di santo. Damiani ha grande stima anche della cultura teologica e biblica del discepolo. Sappiamo infatti che con un’altra lettera egli aveva chiesto, tempo prima, a Rodolfo (e al vescovo Teodosio di Senigallia) “di rivedere i suoi scritti e correggere quanto vi potessero trovare di difforme dalla dottrina cattolica e dalla retta interpretazione della Scrittura”.
Del corpo di Rodolfo, sepolto nella cattedrale di Gubbio, non si ha più traccia dopo i lavori eseguiti nel 1670. (torna ai santi)