UN SANTO AL GIORNO # 18 giugno: San Calogero
Racconta una leggenda che un cacciatore di Naro, in Sicilia, inseguendo una cerva ferita, capitò in una grotta dove viveva un vecchio nero come la pece. L’eremita disse di essere Calogero, fratello di Diego e Gerlando, due santi venerati a Canicattì e Agrigento. Per desiderio di Calogero il cacciatore tacque per alcuni anni la notizia; poi quando gli abitanti di Naro si recarono in processione alla grotta, del santo eremita trovarono soltanto le ossa.
Ad Agrigento, smentendo la leggenda di Naro, si parla di quattro differenti santi eremiti col nome di Calogero, patroni di Naro, di Agrigento, di Licata e di Sciacca. Al dire di un antico ritornello, i quattro non sarebbero ugualmente ben disposti a concedere grazie ai devoti, giacché “San Caloiru di Girgenti, li grazii li fa pri nienti” mentre “San Caloiru di Naru, li fa sempri pri dinaru”.
A Fragalà, in provincia di Messina, è stata scoperta la testimonianza più antica del culto di Calogero: alcune odi, scritte da un monaco di nome Sergio, del IX secolo. San Calogero sarebbe arrivato in Sicilia da Cartagine e, spinto dal desiderio di appartarsi, si sarebbe celato dentro una spelonca nei pressi di Lilibeo. Un altro testo, dice che Calogero, nativo di Costantinopoli, dopo una giovinezza trascorsa nello studio della Scrittura e negli esercizi ascetici, venne a Roma a far visita al papa e da questi ottenne il permesso di vivere da eremita, in Sicilia.