UN SANTO AL GIORNO # 19 maggio: San Celestino V Papa
Fin da giovanissimo si diede alla meditazione assecondando il suo desiderio per la vita eremitica. A vent’anni si ritirò in una rocca, ove scavò una piccola celletta in cui poteva appena stare in piedi. Tre anni dopo fu scoperto e obbligato a recarsi a Roma per ricevere gli ordini sacri.
Dal 1246, negli Abruzzi, passò cinque anni in una caverna di Monte Morone presso Sulmona, tormentato da fantasmi notturni. Non potendo aver pace, risolvette di consultarsi con il Papa. Cammin facendo ebbe una visione: gli comparve un santo abate, morto da poco, che lo incoraggiò e lo avvertì di ritornare alla solitudine, che sarebbe stato liberato da quelle infestazioni, come infatti avvenne. Si ritirò sul Monte Magello con due religiosi ai quali più tardi se ne aggiunsero altri. Ricercato, dovette ritornare a Monte Morone ove fondò un monastero. Nel 1274 da Gregorio X veniva approvata la sua congregazione, detta dei Celestini.
Nel 1272 fu eletto Papa. Questa elezione fu applaudita da tutti, ma il Santo ne fu molto dolente anche se inutili furono le sue proteste di essere indegno di tal dignità. Fuggì e poi tornò a Morone dov’era atteso dai re di Napoli, di Ungheria e da un gran numero di cardinali: questi lo accompagnarono alla cattedrale di Aquila dove fu consacrato col nome di Celestino V. Ben presto, però, abdicò, riprendendo il suo abito e nome religioso.
Dante lo definì nel sessantesimo verso del III canto dell’Inferno colui “che fece per viltade il gran rifiuto”.