UN SANTO AL GIORNO # 20 giugno: San Silverio
Quando, nell’aprile 536, moriva il Papa Sant’Agapito, si prevedeva difficile l’elezione d’un successore. Ma la figura di Silverio riuscì a mettere d’accordo tutti e a riportare la tranquillità. In Italia meridionale, intanto, Belisario, generale di Giustiniano, occupava la Sicilia, l’anno dopo il napoletano, spingendosi poi fino a Roma.
Teodora, moglie di Giustiniano, seguace dell’eresia di Eutiche, approfittò dell’occupazione per cercare di ottenere dal Papa che fosse ristabilito l’eretico Antino nella sede episcopale di Costantinopoli. Belisario, si presentò al Papa facendosi portatore della sua domanda. Questi però si oppose energicamente. Allora l’imperatrice ricorse alla violenza. Il pontefice fu preso e condotto a Costantinopoli. L’imperatrice lo fece spogliare degli abiti pontificali e, rivestito di un semplice saio monacale, lo fece imbarcare su una nave che lo condusse in esilio a Pàtara nell’Asia Minore. Al popolo, tra cui già si notavano i sintomi d’una sollevazione per il malcontento suscitato da questo fatto, si fece credere ch’egli spontaneamente aveva chiesto di ritirarsi in solitudine.
A Pàtara, Silverio fu accolto con grande gioia dal vescovo e n’ebbe da questi promessa d’un ricorso a Giustiniano. L’imperatore si mostrò spiacente del fatto, e volendo che il Papa fosse rimesso nella sua sede, ordinò che fosse rinviato a Roma, ma poi, lasciatosi influenzare dalla moglie e dagli eutichiani, permise che fosse relegato in un’isola del Tirreno. Nel nuovo esilio Silverio ebbe a soffrire ogni sorta di umiliazioni, ingiustizie e dolori; morì di stenti e di fame il 20 giugno del 538.