UN SANTO AL GIORNO # 28 agosto: Sant’Agostino
Nacque a Tagaste, in Africa, da famiglia benestante. Il padre, Patrizio, era pagano, ma sua madre Monica era un’ardente cristiana. Si portò a Cartagine per studiare retorica, trovando nello studio un’attrattiva sì grande che era costretto a farsi violenza per lasciarlo. I manichei, conosciuta la sua bramosia per gli studi, l’indussero ad abbracciare la loro dottrina. Nauseato però dalle loro ciance, Agostino li abbandonò e si recò a Roma e poi a Milano per insegnare eloquenza.
Monica, addolorata della partenza del figlio, lo raggiunse con grandi difficoltà. Una sera il giovane, afflitto nello spirito, si ritirò nel giardino e diede libero sfogo al pianto. Sentiva la sua anima coperta di peccati e se ne rammaricava. Gli parve così di sentire una cantilena di fanciullo che diceva: «Prendi e leggi!». Aprì il libro delle lettere di San Paolo e lesse: “Non nei condii e nelle ubriachezze, non nelle morbidezze e nelle disonestà si trova la pace”. Bastò questo perché, scosso dalla grazia, si risolvesse a darsi al servizio di Dio.
Ritornato in Africa, a Ippona, si diede a vita ascetica. Qualche tempo dopo fu consacrato prete e poi vescovo. Allora ebbe inizio la sua attività contro gli eretici. Ario, Nestorio, Donato, Pelagio tentavano in quegli anni di sfaldare la Chiesa. Contro di essi combatterono i grandi padri: Atanasio, Gregorio Nazianzeno, Cirillo di Gerusalemme, Cirillo di Alessandria, Giovanni Crisostomo, Ambrogio, Gregorio Magno, ma sopra tutti Agostino. Nell’anno 400 scrisse il De libero arbitrio per confutare le dottrine manichee. Ma ben duecentotrentadue sono le sue opere. Nell’anno 430, mentre i Vandali, invasa l’Africa, assediavano Ippona, Agostino esalò l’ultimo respiro: era il 28 agosto. Fu fondatore degli Agostiniani e la sua è una delle quattro regole fondamentali dello stato religioso.