29 aprile
Santa Caterina da Siena
Il suo coraggioso impegno sociale e politico suscitò non poche perplessità tra i suoi stessi superiori tanto che dovette presentarsi davanti al capitolo generale dei domenicani, celebrato a Firenze nel maggio del 1377, per rendere conto della sua condotta.
Al papa, che chiamava col nome di “dolce Cristo in terra”, rimproverava lo scarso coraggio e lo invitò ad abbandonare Avignone per fare ritorno a Roma, con parole come: «Su, virilmente, padre! Che io vi dico che non bisogna tremare». A un giovane condannato a morte, che accompagnò fin sopra il patibolo, disse nell’ultimo istante: «Giuso! Alle nozze, fratello mio dolce! Che tosto sarai alla vita durevole». Per vincere la repulsione verso un lebbroso maleodorante si chinò a baciarne le piaghe.
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