“Le matine de gennaio ce sta ‘n sole
così bello che je sputeresti ‘n faccia…”
(gianni nebbiosi)
Il primo gennaio una donna di settantatré anni viene uccisa dal marito a Sant’Oreste, e il due muore di freddo un senzatetto a Settecamini. Il tre ci sono già tre morti in incidenti d’auto, e quattro feriti gravi sulla via del Mare. Il Dipartimento patrimonio del Comune mette a bando la Palestra Popolare di San Lorenzo, occupata e autogestita dal 1998: chiede settemila euro al mese, cioè duecentocinquanta al giorno. Il cinque la giunta regionale approva il “dimensionamento scolastico” che taglierà cinque scuole a Roma e dieci nella provincia. Un ottantatreenne viene ucciso da una moto a Centocelle, e il sei ad Anzio un uomo accoltella la moglie, mandandola in ospedale. Il sette Comune e Regione depongono due corone di fiori per commemorare i quarantasei anni della strage di tre fascisti nella sede Msi Acca Larenzia sulla Tuscolana: centinaia di neofascisti alzano i braccini al grido “presente”, ma per la Cassazione il saluto romano “commemorativo” non è reato. Solo se c’è rischio che i fascisti si riorganizzino in un partito.
Il dieci esce la sentenza di carcere per un omicidio di febbraio a Nuova Ostia, forse per un conflitto sull’occupazione di una casa popolare. L’undici il capo del personale Ama, ex dipendente Invitalia, annuncia le dimissioni: era stato incaricato senza un regolare concorso pubblico. Due ladri rubano venticinquemila euro da una banca della Tiburtina: ma l’Ama ne ha spesi 225 mila l’anno per il suo dirigente fuori concorso. Il dodici il sindaco Gualtieri chiede una deroga al vincolo paesaggistico per spostare vicino Ciampino gli autodemolitori della Togliatti, incendiati nel 2022: se ne parla da venticinque anni, ma la richiesta è “urgente”. Nella notte un ragazzo romeno di quattordici anni viene ucciso nel parcheggio della metro Pantano: un gruppo di cinque persone gli spara contro da una macchina, dopo una lite in un bar. La mattina di sabato tredici, mentre all’Aja inizia il processo a Israele, più di diecimila persone sfilano per la Palestina su via Cavour, dai Fori imperiali a piazza Esquilino: i giornali non ne parlano o minimizzano. Nel frattempo, molti dirigenti scolastici usano gli open day per vantarsi con i genitori della loro mano dura contro le occupazioni. Domenica quattordici i comitati della valle dell’Aniene si riuniscono al centro sociale La Torre per fermare l’assegnazione ai privati di terreni della riserva naturale.
All’alba del quindici prendono fuoco due case autocostruite all’Idroscalo di Ostia: una zona con un grave problema di raccolta rifiuti, sempre imputata agli abitanti. Dei killer a Corviale uccidono con quindici colpi di pistola un ex pugile, che già era stato gambizzato nel 2014. Il sedici il Comune sblocca la concessione di licenze per minimarket, pizzerie e gelaterie nel centro storico, mentre Gualtieri ispeziona la sostituzione dei sanpietrini di Borgo Pio, intorno a San Pietro: la “riqualificazione” delle pavimentazioni storiche costerà trentuno milioni di euro. Nel pomeriggio i movimenti per la casa manifestano al Campidoglio, e un diciottenne nigeriano viene gambizzato ad Anzio. La notte del diciassette una Smart si cappotta in corsa sulla Pontina, uccidendo due ragazzi di Pomezia. Il diciotto la polizia irrompe cercando armi a casa di un’insegnante algerino per un post sulla Palestina, subito dopo l’uomo viene sospeso dal liceo francese dove insegna. Il diciannove la Commissione Giubileo si riunisce in Regione per discutere del nuovo porto di Fiumicino, concesso alla Royal Caribbean (con il Dpcm Giubileo, anche se sarà completato dopo il 2025). La sera a San Lorenzo un presidio per la Palestina blocca l’ingresso del Carrefour, che manda pacchi dono all’esercito israeliano. Il venti la Fondazione Teatri di Roma elegge un nuovo direttore, Luca De Fusco, in assenza dei rappresentanti del Comune nella fondazione: protestano sindaco, assessore Gotor e alcuni artisti. Nel pomeriggio i carabinieri con gli elicotteri arrestano quattro persone a Nuova Ostia, sostanzialmente vendevano il fumo. Domenica ventuno una manifestazione a Centocelle espone simbolicamente centinaia di scarpe su piazza dei Mirti in solidarietà alla Palestina; mentre all’Esquilino c’è un’altra manifestazione per l’Afghanistan. A Viterbo decine di trattori bloccano la Cassia in protesta contro le politiche agricole dell’Europa. La notte a Torre Maura qualcuno spara a un marocchino di ventiquattro anni, ma non lo uccide.
Lunedì ventidue, mentre in centro chiude piazza dei Cinquecento in preparazione al Giubileo (lo snodo di autobus più importante della città), in periferia una fiaccolata “contro la violenza” attraversa Corviale dopo l’omicidio della settimana prima: partecipa anche il sindaco. Il ventitré alcuni rappresentanti dei comitati territoriali, tra cui quello contro il nuovo stadio della Roma a Pietralata, manifestano davanti al Campidoglio mentre si discute la “strategia di adattamento climatico”. Il ventiquattro notte si ribalta un’altra Smart a via Fosso dell’Osa, in fondo alla Prenestina: muoiono due persone, altre quattro ferite gravemente; poche ore dopo, sempre sulla Prenestina ma molto più verso il centro, un motociclista muore in uno scontro con un camion della spazzatura. Una passante trova il corpo di un ragazzo bengalese impiccato a un albero del Parco degli Acquedotti. Nel pomeriggio a Maccarese (sul litorale) un operaio di ventinove anni muore schiacciato da una gru. Il venticinque scoppia un rogo di rifiuti in una baraccopoli tra Tivoli e Guidonia. Il ventisei la Cgil Lazio pubblica un rapporto che sostiene che a Roma la metà dei contratti di lavoro dura solo un giorno; una donna muore nell’incendio di un appartamento a Trionfale. Il ventisette oltre tremila persone si concentrano a piazza Vittorio contro il genocidio a Gaza, nonostante la Questura inizialmente avesse vietato la manifestazione nel “Giorno della memoria”. A Pomezia grande assemblea pubblica e corteo contro l’inceneritore di Santa Palomba. Il ventotto inizia il summit Italia-Africa; ad Aprilia, una donna lascia il figlio appena nato in ospedale, il sindaco le chiede di tornare offrendole aiuti per crescerlo. Il ventinove alla Balduina muore Sandra Milo, aveva novant’anni; nella notte a Due Leoni arrestato un uomo che aveva violentato e picchiato la sua compagna, poi appiccato fuoco alla casa. Il trenta un grosso picchetto ferma lo sfratto di una donna nei palazzi INPS di Centocelle-Don Bosco; assemblea pubblica a Monterotondo sulla Palestina, convocata dal Comune; intanto l’antitrust chiede al Comune di aprire il trasporto pubblico di Roma “alla concorrenza”. (stefano portelli)
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