Un nuovo racconto edificante lo scrivo per te. Ho un tuo ricordo ben nitido, o forse è una foto, ultimamente confondo i piani. Siamo noi in viaggio ad Est, io sono seduto per terra, tu sei in piedi e gesticoli e l’altro è dinoccolato sullo sfondo. Di quel viaggio ricordo molte cose: ricordo un orso, ma di più ancora ricordo l’arrivo. Nel mio ricordo giungiamo di notte nella città, prendiamo un taxi per farci portare nel posto che avevamo prenotato, che credevamo di aver prenotato. Il tassista conosce solo poche parole nella nostra lingua: “Maradona”, “Napoli”, “Hola”, ma ci fa capire che non conosce il nostro albergo e che là, da quel che ricorda, non esistono alberghi.
La macchina procede superando il centro, noi non sappiamo bene cosa fare, ma andiamo. Arrivati nel quartiere, lui gira, impreca, gira, parla, gira, suda. Carica una signora per strada e le chiede di fargli vedere dove si trova la via, la vecchia ci guarda e ride. I due scendono, la signora gli indica una casa e si allontana. Lui ci fa segno di rimanere in macchina e si avvicina per controllare, ha una torcia in mano, credo. Improvvisamente corre da noi gridando «Tzigan Tzigan Zigan Tzigan, bum». La storia finisce con il tassista che ci porta a dormire in un albergo a ore di un suo conoscente. L’ingresso è nella cucina e nella cucina c’è il conoscente che mangia dei saraghi alla griglia. I libri di cucina devi sapere che vanno moltissimo in prestito, la gente li prende, li consulta, e te li riporta. Ci sono libri di cucina di ogni tipo e varie persone che prendono libri di cucina in presto. I libri di cucina si rovinano in fretta, sarà la carta utilizzata, la colla, o l’uso promiscuo che si fa di questi manuali d’istruzione.
Una volta mi è capitato per le mani un libro che parlava dell’utilizzo degli insetti in cucina. Non dovrei scriverlo, ma ho fatto una cosa: sono andato a vedere che libri leggesse una persona che prendeva in prestito libri sugli insetti in cucina. Ho trovato di tutto: critica militante, romanzieri russi, filosofia continentale, storia del cinema libanese, poesia e un libro che si intitola Lombricocoltura. L’allevamento moderno e redditizio dei lombrichi. (luca valenza – continua…)
STORIE EDIFICANTI DI UN BIBLIOTECARIO IN QUARANTENA:
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