La Asl Napoli1 Centro ha proposto la riduzione delle Unità operative di salute mentale da dieci a cinque. Il provvedimento, approvato il 28 settembre ed esecutivo dal 7 ottobre, è solo l’ultimo atto, in ordine temporale, del […]

Gli ultimi a morire. La chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari
L’ultimo a morire, in ordine di tempo, è stato, nel giorno dell’epifania, Antonio Staiano, cinquantanni, internato nell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. L’ultimo di una lista con altre quindici persone, di età compresa tra i ventotto e i cinquantotto anni, morte (suicidio, malattia e uno per omicidio) negli Opg di Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, Castiglione, Napoli e Reggio Emilia, a partire dal momento

Opg, la proroga della vergogna
Da Il Manifesto del 23 marzo 2013 La proroga al 2014 del termine per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari è un finale annunciato, non certo un colpo di scena. Ma è comunque una scelta che solleva interrogativi e proteste. Con decreto legge, approvato nell’ultimo consiglio dei ministri utile, il governo ha prorogato il termine fissato al 31 marzo 2013, “in attesa della
Budapest, Roma e la libertà di nascere
Agnes Gereb è un’ostetrica ungherese. L’operatrice sanitaria è in carcere per “negligenza durante un parto in struttura extra-ospedaliera”, all’esito del quale è morto il neonato. Era il tremilacinquecentesimo bambino che l’ostetrica aiutava a nascere. La sua storia è raccontata in Freedom for birth, un documentario realizzato dagli inglesi Toni Harman e Alex Wakeford che raccoglie le testimonianze di decine di donne che

Una mattina all’inferno
da Napoli Monitor n. 51 / Novembre 2012 Il 25 gennaio 2012 il Senato della Repubblica ha votato per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari entro il 31 marzo del 2013. È un voto storico, che se confermato alla Camera, può rappresentare un momento importante per il superamento dei manicomi giudiziari. Non è un voto casuale. È un voto che giunge dopo
Il manicomio impossibile. La lunga strada per chiudere gli Opg
Il sequestro dell’intero Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (ex manicomio criminale) disposto dalla commissione parlamentare di inchiesta sul servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, ha rimesso il tema della chiusura degli Opg al centro dell’attenzione nazionale. Come è noto, mercoledì scorso i carabinieri dei Nas, su disposizione della Commissione, che possiede poteri analoghi al potere giudiziario, hanno

Verissimo / Tutti i clic di Ambrosone
«Pronto… Professore… Mi dovete aiutare». «Ma che è uno scherzo? Chi è?». «Professò sono Ambrosone, scusate se vi chiamo a quest’ora di domenica… ». «Effettivamente è ora di pranzo…». «Professò voi mi dovete aiutare, io sto male. Troppo male». «Senta, guardi, mi chiami tranquillamente dottore… Mi vuole spiegare di cosa si tratta? Per chiamare di domenica deve trattarsi di un’urgenza». «Ma

Montefibre, autopsia di un avvelenamento
È di qualche settimana la notizia della sentenza di primo grado relativa al processo Montefibre, emessa dal giudice monocratico Daniela Critelli del Tribunale di Nola. I cinque ex dirigenti dello stabilimento chimico di Acerra Giovanni Elefante, Roberto Paolantoni, Gennaro Ferrentino, Luigi Patron, Giseppe Starace e due medici aziendali, accusati dell’omicidio colposo di ottantotto operai morti di tumore a causa dell’amianto

Augusto e i terremoti di dentro e di fuori
Il peggio veniva la sera e non per Augusto. Prima di andare a letto, sua moglie provava a portare a termine l’incredibile lavoro che era diventato vivere una giornata normale, con lui perduto nel micromondo della camera da letto, preoccupato da rituali spontanei per tutti, meno che per la sua mente devastata. Veniva da Finale Emilia, Augusto, e se fosse ancora
La salute campana al tempo dell’austerity
Il pronto soccorso del Cardarelli è da sempre una palestra insostituibile per i giovani medici, soprattutto perché permette una formazione in condizioni impossibili. Si dice che se impari a guidare a Napoli potrai poi facilmente farlo in tutto il mondo, visto il livello di difficoltà. Lo stesso può dirsi dei medici che dopo un anno al Cardarelli troverebbero semplice il lavoro