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scuola
27 Giugno 2020

Priorità alla scuola. Genitori, insegnanti e studenti ancora in piazza

Monitor

Foto e testo di Janos

A più di tre mesi dalla chiusura delle scuole a causa della pandemia, insegnanti, genitori e studenti si sono riuniti ancora una volta in una piazza, in più di sessanta città italiane, per una manifestazione indetta dalla rete “Priorità alla scuola”.

Davanti alla minaccia di una seconda ondata di contagi di Coronavirus e in considerazione dei problemi che riguardano il nostro sistema scolastico da decenni, la rete chiede che il governo metta in campo le risorse necessarie per la riapertura: più fondi, più spazi e più assunzioni, in modo da poter ridurre il numero di studenti nelle classi, storicamente sovraffollate.

Dopo i lunghi mesi di DAD (Didattica a Distanza), in cui le scuole hanno perso contatto con più di un milione di studenti, il ministero non ha ancora chiarito come si ritornerà a scuola l’anno prossimo, tra un susseguirsi di dichiarazioni contraddittorie su orari ridotti, schermi di plexiglass e la reticenza ad assumere in maniera stabile i tantissimi insegnanti precari che tengono in piedi il sistema scolastico.

A Bologna, un folto gruppo di manifestanti, tra cui tantissimi genitori con bambini, i Cobas della scuola, la Rete Bessa e altre organizzazioni e associazioni, si sono riuniti in piazza XX Settembre, accompagnati da tre camionette della polizia e dalle tante domande dei passanti, la maggior parte dei quali ignari dei problemi sollevati negli interventi durante la manifestazione, e stupidi del fatto che ci sia bisogno di manifestare per chiedere la riapertura delle scuole.

Il presidio si è poi spostato in piazza 8 Agosto, per portare le proprie richieste davanti alla sede locale del Ministero delle infrastrutture. In una città in cui quasi tutto ha riaperto ma manifestare è ancora vietato, gli organizzatori hanno steso un nastro lungo il percorso da seguire, in modo da permettere ai manifestanti di camminare in fila indiana senza la preoccupazione di incorrere in problemi con le forze dell’ordine. I manifestanti hanno annunciato che manterranno un presidio nelle strade della città nei prossimi giorni.

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