È tutto così fuori controllo che ho pensato che a questo giro potesse bastare una semplice cronaca. È più facile da scrivere, più noiosa da leggere forse, ma a volte i fatti da soli sono così loquaci che non c’è bisogno di nessun indizio interpretativo.
O forse no.
L’altro ieri, Momo, un artista che ospito, mi raggiunge in galleria e mi dice: hanno cancellato il pezzo degli Os Gemeos. Ho pensato che stessero ristrutturando la bottega che lo ospitava e quindi l’hanno imbiancata, è così che va, né ritengo più valido un pezzo dei brasiliani rispetto a un altro solo perché sono famosi, chi se ne frega e pace all’anima sua.
Qualche ora dopo mi chiama Noè, il proprietario della bottega.
“Angelo, ma tu sai niente che stanno dipingendo i muri della bottega di bianco e hanno cancellato il dipinto dei Gemelli?”.
“Ah! Pensavo fossi stato tu!”.
Scendo a controllare e Giorgio (dirimpettaio della bottega) mi informa che sono quelli del Comune. Stanno dipingendo tutta la via di bianco perché verranno quelli del G7 – i coreani dice – e li porteranno in visita alle botteghe di Enza e Nicola Fasano. C’è un altro ceramista con noi, non sembra scosso dal fatto che stanno dipingendo un muro privato di bianco senza autorizzazione del proprietario, piuttosto è indispettito dalla scelta arbitraria di portare i coreani alle botteghe dei Fasano e non alla sua.
Mi astraggo. Mi viene in mente quest’immagine del giorno prima: c’erano assessorini, vigili urbani e piccoli politici tutti insieme proprio lì, mi torna in gola la sensazione di pericolo di vedere gente di quella caratura tutta insieme nel quartiere delle ceramiche. Non è mai un buon segno, penso.
Torno in me, mi guardo intorno, ci sono degli operai con dei macchinari al lavoro, stanno rifacendo l’asfalto di questa via. Solo di questa via.
Richiamo Noè e gli racconto del G7. È furioso, parla di avvocati, azioni legali. Suo figlio ha vissuto in Brasile e conosce bene il lavoro (o il valore) di Os Gemeos, sono i migliori street artist del mondo dice. Il loro progetto era quello di proteggere il disegno sul muro della bottega con del plexiglass, metterci una targhetta informativa accanto e conservarlo per sempre. Non abbiamo fatto in tempo mi dice, è rammaricato ma anche tanto incazzato, dice che farà un casino.
Io e Momo invece ce ne andiamo al mare. All’uscita di Grottaglie sono distratto, Momo guarda fuori dal finestrino e urla: “What the fuck was that? Is that real?”.
C’è un nuovo disegno sul muro, è un ritratto dei G7 con la Meloni al centro in stile propaganda russa che strizza l’occhio a Shepard Fairey. Sotto di loro piccoli personaggi fanno una moltitudine, c’è la guardia, l’operaio, l’hipster, un nero e una cicciona. Mio dio, è il popolo!
Neanche il tempo di arrivare al mare e Giorgio mi manda il comunicato stampa di questa opera che a onore di cronaca allego per intero:
COMUNICATO STAMPA
Nuova Opera di Street Art a Grottaglie: “You Are The Peoples”.
Grottaglie, Puglia – Una nuova e potente opera di street art è recentemente comparsa nel cuore di Grottaglie, attirando l’attenzione di residenti e visitatori. L’opera, intitolata “You Are The Peoples”, è stata creata dalla crew Samadi, composta dallo street artist Maurizio Scabola e dal fumettista David Marchetti, con il supporto di Pierluigi Santoro della Appia Road Gallery.
Questa straordinaria creazione rappresenta i volti di sette leader mondiali, circondati da una folla di persone. L’immagine è particolarmente significativa in quanto si riferisce al prossimo incontro dei potenti del mondo (G7), che si terrà a pochi chilometri da Grottaglie in Puglia, dove discuteranno delle sorti del nostro pianeta. Il G7 (Gruppo dei Sette) è un forum intergovernativo che comprende Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, e si riunisce annualmente per affrontare le principali questioni globali, tra cui l’economia, il cambiamento climatico, la sicurezza e la salute globale.
L’opera si propone di trasmettere un messaggio positivo e di speranza: i leader rappresentati sono una manifestazione delle persone che essi servono, e dunque il loro dovere è quello di lavorare per il bene comune. “You Are The Peoples” non è soltanto un’opera d’arte visiva, ma un potente commento sociale e politico. I sette leader raffigurati – riconoscibili per i loro tratti distintivi – sono simboli della diversità e della complessità della governance mondiale. Circondati da una moltitudine di volti anonimi, questi leader vengono presentati come parte integrante della comunità globale, suggerendo che la loro autorità e responsabilità derivano direttamente dalla volontà collettiva delle persone.
La scelta di includere una vasta gamma di individui rappresenta l’unità e la solidarietà tra le nazioni e i popoli. La varietà dei volti nella folla simboleggia l’inclusività e la diversità della popolazione mondiale, rafforzando l’idea che ogni decisione presa dai leader debba riflettere i bisogni e i desideri di tutti, non solo di pochi eletti.
Un Messaggio di Speranza.
L’obiettivo della crew Samadi con questa opera è chiaro: ricordare ai leader mondiali la loro fondamentale connessione con le persone che rappresentano. In un momento storico in cui le decisioni politiche hanno un impatto significativo sulle vite quotidiane e sul futuro del pianeta, “You Are The Peoples” è un invito a riflettere sul potere della leadership responsabile e partecipativa.
Maurizio Scabola e David Marchetti, entrambi di Pietrasanta, conosciuti come la crew Samadi, sono noti per le loro opere che combinano la vivacità della street art con la profondità narrativa del fumetto. Il loro lavoro è caratterizzato da un forte impegno sociale e da una capacità unica di comunicare messaggi complessi attraverso immagini visivamente accattivanti.
Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto di Pierluigi Santoro della Appia Road Gallery, che ha fornito il necessario sostegno logistico e promozionale. La collaborazione tra artisti e gallerie locali è fondamentale per promuovere l’arte pubblica come mezzo di espressione e dialogo sociale.
“You Are The Peoples” è più di un semplice murale; è un richiamo all’unità e alla responsabilità collettiva. Invitiamo tutti a visitare questa nuova opera a Grottaglie, a riflettere sul suo significato e a condividere il messaggio di speranza e responsabilità che essa porta.
Per ulteriori informazioni, contatti e visite guidate:
Appia Road Gallery
Email: pierluigi.santoro@gmail.com
Con questa nuova opera, Grottaglie continua a consolidarsi come un importante centro per la street art, contribuendo a diffondere messaggi di rilevanza globale attraverso l’arte urbana.
Accanto a questo disegno c’è un’altra opera nuova, enorme, astratta, a voler obliterare l’enorme muro di cemento di ingresso alla città.
Anche per questo disegno trovo sulla pagina Facebook di un proto-politico locale un comunicato stampa:
🎨 Street art e valori europei si incontrano nel nostro territorio! 🎨
📍 In Via dei Partigiani Caduti 57 a Grottaglie (TA) è stato realizzato un murales che riflette i valori europei.
🖌️ Nell’ambito della campagna EU Street Art della Commissione europea in Italia, abbiamo voluto inserire questa iniziativa all’interno del progetto Outside per sottolineare l’importanza dei valori che più ci stanno a cuore, come l’arte, la cultura e l’educazione ad essi.
🇪🇺 Il progetto aspira a un’educazione all’europeismo, attraverso la realizzazione di un’opera d’arte di tutti rivolta a tutti, come esperienza conduttiva di messaggi che proiettano il concetto di miglioramento collettivo di tutte le generazioni.
Per la realizzazione del murales sono stati coinvolti numerosi professionisti del settore, tra cui:
👨🏼🎨 Giorgio Bartocci, street artist che esplora il complesso rapporto tra l’uomo e il territorio in cui abita, con frequenti spostamenti in Italia e all’estero per interventi ambientali site-specific. Ha studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’I.S.I.A. di Urbino, realizzando numerosi progetti di visual-design, esposizioni e live-performance così come commissioni per enti privati e istituzioni pubbliche.
Art Assistant: Adriana Acquaviva, Ezio de Matteo.
🖼 L’opera si articola nella Zona Est e una Zona Sud, che narrano di conflitti politici, diplomatici e militari; e rappresentanti il Mediterraneo, da sempre un mare che lega storie, popoli, culture ed economie. 🌊
Non vi resta che andare ad ammirare il lavoro di questi artisti all’ingresso della città! 📍
Torniamo dal mare, sono un po’ stordito, voglio fare ordine nei pensieri e decifrare la situazione, richiamo Noè sperando di trovare qualcuno che essendo stato coinvolto in prima persona sia confuso come me, ma no, Noè è rientrato in sé. “M’hanno chiamato il sindaco, l’assessore, tutti mi hanno chiamato e si sono scusati, a ‘sto punto non faccio più niente, se no poi diventa una cosa personale”.
Sono ancora una volta solo, a questo punto urge un riepilogo:
– In occasione dell’eventuale passaggio di capi di stato internazionali l’amministrazione di Grottaglie decide di fare trucco e parrucco di una intera via del quartiere delle ceramiche. L’operazione prevede di rifare l’asfalto e imbiancare tutti i muri della via con la massima urgenza, SENZA neanche chiedere il permesso ai proprietari dei muri.
– L’amministrazione cancella accidentalmente l’opera di un’artista famoso in tutto il mondo per quella che loro chiamano street art. Il proprietario del muro si infuria ma poi gli arrivano telefonate di scusa dai vertici dell’amministrazione e tutto si conclude a pizza e fichi.
– L’orrendo muro di cemento di ingresso al paese viene decorato prima con un murales astratto che parla di Europa, poi con un poster fumetto che ritrae i sette capi di stato mentre salvano il mondo e che, forse, tra un baccanale e l’altro, troveranno il tempo di passare proprio di lì.
Basta la cronaca? Forse no.
Lungi da me parlare di quanto ci si possa accanire a stuprare la carcassa dell’arte murale; l’abuso e la necrofilia sono strumenti quotidiani della politica quando finge di fare cultura; lungi da me difendere il lavoro di Os Gemeos (che si fottano anche loro); lungi da me criticare questa o quell’altra opera, sono stato zitto per anni di cartoni animati disegnati sui muri della città figurati se parlo adesso, e infine lungi da me sparare sull’ambulanza di gente che sparge petali sul selciato che vedrà passare sette capi di stato qualsiasi, accogliendoli da bravi servi.
Mi diverte invece pensare che se l’amministrazione ha deliberatamente dipinto un muro (che sia di bianco o di rosso o a pois è un discorso che non mi interessa) senza chiedere permesso al proprietario del muro, e se l’amministrazione è così entusiasta e orgogliosa di accogliere opere di street art di – a detta loro – forti contenuti politici, saranno anche contenti di questa scritta che qualcun altro ha realizzato gratis, con i propri mezzi, proprio sullo stesso muro! O forse no. (angelo milano)
“PERCHé DIVENTA UNA QUESTIONE PERSONALE…” SI È CAGATO IN MANO, ALTROCHÈ !!!