È stato facile, a posteriori, dire che Ninuccio fosse una capa gloriosa. Suo fratello Vittorio, però, dice che in famiglia lo avevano capito prestissimo. Aveva dodici anni, quando gironzolando per il porto di Pozzuoli decise di andare incontro all’America. Le banchine brulicavano di yankees, la guerra era finita da poco e le città erano invase da militari che andavano in
- Latest
- Popular

Posillipo, la spiaggia negata e il giardino di Romeo
La privatizzazione di parte del litorale napoletano presenta uno degli episodi più eclatanti nel giardino realizzato dall’imprenditore Alfredo Romeo sull’arenile demaniale prospiciente la sua villa di Posillipo. Una vicenda intricata di cui è utile ripercorrere le tappe per chiedersi come mai trent’anni di denunce dei cittadini, procedimenti giudiziari ed atti amministrativi siano rimasti finora senza esito. La storia inizia nel
Al centro (storico) del nulla
Dal n.58 di Napoli Monitor Ho cominciato a essere parte attiva della vita serale napoletana un paio d’anni fa, quando mi sono trasferita in pieno centro storico, sebbene fossi una fuorisede già da tre anni. Prima di allora avevo passato qualche serata inconsapevole “al Kest’è”, senza mai essere entrata nel Kest’è, o avevo camminato senza meta in zona Mezzocannone-San Domenico.

La fabbrica dei piaceri. Milano verso Expo 2015
«Ma allora, mi dica dove ho sbagliato». «Lei non ha sbagliato nulla. Non c’è errore nel suo agire. È una persona professionale, capace. Anzi, sono certo che farà strada», diceva il direttore, mentre si lasciava andare con la schiena sulla poltrona. Poi proseguì, accarezzandosi la barba, bianca e ordinata: «Cerchi di capirmi: io devo fare una squadra, ho bisogno che

Bagnoli raccontata dai vinti
Sabato 24 maggio alle 10,30, nel circolo Ilva di Bagnoli, Guido D’Agostino, Maria Antonietta Selvaggio e Francesco Soverina hanno presentato il libro di Aurelia del Vecchio “Un luogo preciso, esistito per davvero. L’Italsider di Bagnoli” (2014, Polidoro editore). Del Vecchio, ex impiegata dell’Italsider, militante del PCI e della FIOM negli anni Settanta e Ottanta, utilizza lo strumento del memoriale per tornare su

Piazza Vanvitelli e l’ultimo dandy
Quella serata al Bunker, storico locale notturno dalle parti di Licola, se la ricordano tutti. La maggior parte di quelli che ne parlano oggi, a dire il vero, in quegli anni non erano neanche nati. Eppure vulgata popolare vuole che al Bunker, quella volta, il “re dei night” ci avesse infilato cinquemilaottocentosei persone. Era la fine degli anni Ottanta. Sergio

La casa per i rom è ancora un tabù
da Repubblica Napoli 20 maggio 2014 Lunedì scorso gli assessori comunali alle politiche sociali e all’urbanistica hanno presentato, in una seduta di consiglio dell’8° Municipalità a Scampia, la delibera del 14 marzo scorso con la quale si prospetta la realizzazione di un “villaggio rom” in località Cupa Perillo a Scampia. Tre giorni dopo il consiglio comunale ha approvato il progetto

Renzi a Napoli. Spiragli di luce nel cielo terso della Sanità
È arrivato a Napoli con tutti gli onori del caso eppure con grande sobrietà, il presidente del consiglio dei ministri Matteo Renzi, scendendo dal Freccia Rossa delle 14,00 proveniente da Roma. Dopo aver attraversato piazza Garibaldi, di cui ha osservato incuriosito i cambiamenti, il premier è nuovamente transitato in stazione per raggiungere, in metropolitana, il centro storico. A Napoli era

Emergenza casa, tra occupazioni e decreti
Venerdì sera. Dopo circa due ore di tira e molla, spintoni e minacce, flex e cancellate bloccate, le pattuglie di agenti in tenuta antisommossa lasciano il quartiere Materdei. Dal tardo pomeriggio, allertati dal direttore generale della ASL Napoli 1, hanno provato a sgomberare l’ultima occupazione a uso abitativo in città, un palazzo in ristrutturazione da quattordici anni, in buone condizioni,

Kureishi, postcolonialismo e Manchester United
Questa intervista è la versione integrale di un articolo pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno il 2 maggio scorso. “Mi chiamo Karim Amir e sono un vero inglese. Più o meno”. È così che comincia il libro più famoso di Hanif Kureishi, uno dei più noti scrittori del suo paese, drammaturgo, sceneggiatore, regista e, appunto, vero inglese. Più o meno. Di padre pakistano e